Cuneo – Celle chiuse troppo a lungo, un tasso di affollamento del 98%, eccessivi trasferimenti per motivi di ordine e sicurezza, oltre a malfunzionamenti del sistema di videosorveglianza e degrado strutturale: queste le criticità che l’associazione Antigone ha rilevato all’interno della Casa Circondariale di Cuneo.
Dopo i fatti di ieri denunciati dalla polizia penitenziaria, di seguito sono disponibili le tre problematiche principali individuate dall’associazione.
Vivibilità compromessa
“la vivibilità interna – si legge nel rapporto 2022 di Antigone – è compromessa dalla chiusura delle celle per gran parte della giornata per un numero significativo di persone detenute. L’istituto viene percepito da molti operatori e detenuti come istituto “di scarico” e sembra confermarlo l’alto numero di trasferimenti per motivi di ordine e sicurezza.”
I malfunzionamenti del sistema di sorveglianza
“La sorveglianza dinamica viene applicata sostanzialmente in termini di apertura automatica delle porte e presenza di videocamere di sorveglianza (in alcune sezioni peraltro si registrano frequenti malfunzionamenti, con rilevanti disagi per l’unico agente in turno previsto)”.
La sezione dell’isolamento
Altra criticità della scheda dedicata alla casa circondariale cuneese è il braccio dedicato ai detenuti in isolamento: “da segnalare, infine, le condizioni strutturali particolarmente degradate della sezione di isolamento, composta da tre celle”, spiega Antigone.