C’è una cosa che mi sembra davvero drammatica nel far scuola oggi: avere davanti una classe di allievi che non hanno voglia di essere dove sono e di fare ciò che sono lì per fare.
Eppure oggi è sempre più così: l’insegnante ha di fronte una trentina di ragazzi di cui almeno la metà, se non i due terzi, non vorrebbero essere a scuola, studiare, fare i compiti, imparare alcunché. Si sentono nel posto sbagliato, sradicati, esiliati. E questo sentimento di malessere
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