Tenda – “Anas ci prende per degli imbecilli e non ha rispetto per le popolazioni. La prossima Cig deve prendere in considerazione il grido di allarme che stiamo lanciando perché le valli stanno morendo. Se Anas vuole può lasciare passare nel tunnel convogli di auto prima dell’apertura definitiva”.
Questa mattina il sindaco di Tenda Jean Pierre Vassallo, alla manifestazione indetta dai sindaci della Valle Roya, non ha risparmiato critiche per la gestione del cantiere, per le promesse non mantenute sull’apertura alla viabilità e la mancanza di informazione.
Accuse fondate, ma tutte all’indirizzo italiano. Un’errore perché se è vero che Anas ha le maggiori responsabilità in quando appaltatore e direttore dei lavori è inconfutabile che le decisioni si prendono nella Conferenza intergovernativa Italia-Francia dove siedono i transalpini con parità di poteri.
Vassallo ha presentato storia, date, scadenze impegni presi e non mantenuti per il Tenda. Un ritratto impietoso.
Severo anche Sébastien Olharan, sindaco di Breil e consigliere del Dipartimento 06: “Con circa lo stesso importo dei lavori del Tenda in tre anni abbiamo quasi completamente ricostruito la Valle Roya devastata dalla tempesta Alex. Azione che tuttavia non potrà ritenersi ultimata fino all’apertura del valico, vitale per l’economia locale. Spero che con questa nostra manifestazione riusciremo ad ottenere il transito anticipato nel traforo e la prosecuzione della costruzione della seconda canna come era stato stabilito”.
Sono intervenuti alla manifestazione anche il senatore Philippe Tabarot, la deputata Laurence Boetti Forestier e il rappresentante della Carf.
Ad ascoltare i discorsi sulla piazza del Municipio di Tende centinaia di persone.
Assenti, seppur invitati, gli amministratori italiani che mirano alla conclusione del Tenda bis per giugno 2024, senza interferenze con una viabilità provvisoria che possa mettere a rischio la scadenza.
La decisione di non partecipare alla manifestazione a Tenda è stata presa ieri nella riunione del Comitato di monitoraggio sui lavori che si è riunita ieri in Provincia. Appuntamento programmato per condividere (Regione, Provincia, comuni, Camera di Commercio) le richieste del territorio da presentare alla Conferenza intergovernativa Italia-Francia convocata il 6 ottobre, a Roma.
In breve: riapertura del tunnel prima possibile, in sicurezza, tempi precisi e finanziamenti per concludere l’opera.
Due posizioni e vedute, quelle dei due territori transfrontalieri, molto diverse e che a ottobre dovranno trovare risposta per non “impantanare” ulteriormente il cantiere.
L’unica certezza è che non si potrà sperare di avere il tunnel aperto a giugno 2024 consentendo la viabilità in “forma di cantiere” prima di quella data.