Ian Kershaw, professore universitario e tra i più autorevoli storici del nazismo, mette a confronto 12 grandi personalità politiche dell’Europa del Novecento, provando a rispondere alla domanda se furono veramente questi leader, con la loro personalità, a determinare il corso del Ventesimo secolo?
Undici uomini forti, da Stalin a Mussolini, da De Gaulle a Helmut Kohl, da Winston Churchill, e una donna, Margaret Thatcher, hanno rappresentato punti di svolta per la politica, la crescita o il crollo dei rispettivi paesi (“costruttori o distruttori”), con ripercussioni importanti anche sulle altre nazioni. Kershaw tratteggia un quadro per ognuno di loro, sulla loro storia e la loro personalità.
La ricerca, al di là del racconto biografico, vuole cercare di capire se sono stati loro a determinare, con le loro scelte, il corso degli anni in cui hanno vissuto, oppure sono stati semplicemente figli del loro tempo, forgiati dalla società in cui sono cresciuti. Il libro è ricco di riferimenti e di storie, ma anche di domande a cui cerca di dare risposta, indagando tra gli uomini politici, quelli eletti democraticamente e i dittatori, che hanno segnato con le loro decisioni il “secolo breve”.
Quello che emerge è un quadro complesso, a iniziare dalle motivazioni e dalle modalità con cui gli “uomini forti” hanno raggiunto il potere, le situazioni spesso eccezionali e uniche in cui sono riusciti ad emerge e a imporsi. Congiunzioni irripetibili, che hanno consentito di salire i gradini della storia a persone che in altri casi e in altre situazioni probabilmente non sarebbero mai riuscite ad emergere. Come del resto è successo anche per gli uomini forti del ventunesimo secolo.
L’uomo forte
di Ian Kershaw
Laterzaù
29 euro