Cuneo – Secondo Fadoi, la società scientifica di medicina interna, in Piemonte il 33,3% dei medici non sta e non starà a riposo in questi mesi estivi, vedendosi negati i giorni di stop settimanali garantiti per legge.
Si tratta dell’annoso problema della mancanza di personale che, se a livello nazionale è riconosciuto come una mancanza grave, nel cuneese è diventato una vera e propria fonte di disfunzioni del sistema sanitario e del processo di cura. Troppi pazienti, troppe patologie articolate gestite da pochi medici interni, spesso dati in prestito ai Pronto Soccorso. Nei mesi estivi poi c’è l’esigenza di garantire la disponibilità anche durante le ferie, dunque i dottori sono costretti o fare straordinari o a coprire – in aggiunta – il turno di notte.
“Le nostre strutture di medicina interna garantiscono la gestione di ammalati complessi e comorbidità per cui si tratta di reparto in cui l’assistenza non può definirsi a bassa intensità, come ancora veniamo categorizzati. – commenta Gianlorenzo Imperiale, presidente Fadoi Piemonte – Molte fra le strutture hanno già cronicamente carenze di organico e se a questo aggiungiamo la complessità degli ammalati diventa consequenziale che il carico di lavoro è, di per sé, maggiore”.