Cuneo – Anche nel mondo dello sport serve una figura di supporto psicologico che aiuti le atlete e gli atleti ad affrontare i momenti di difficoltà: questa la posizione espressa da Francesco Risso (direttore del Dipartimento Salute Mentale Interaziendale Azienda Ospedaliera Santa Croce e Carle), sollecitato dal recente caso della morte di Julia Ituma, pallavolista dell’Igor Novara.
“La morte volontaria di questa giovanissima ha sconvolto il mondo dello sport e la nostra vita. – esordisce Risso – Quanto sarebbe importante che la società, la politica, le scuole, il mondo dello sport che ho conosciuto e tutte le istituzioni che intercettano i giovani potessero avere uno sguardo diverso su di loro.”
Poi conclude con un appello: “Rinnovo la necessità di un impegno forte della comunità in tutte le sue istituzioni nell’avere uno sguardo nuovo che colga, intercetti e segnali il dolore mentale di tanti nostri ragazzi.”