Torino – Il personale sanitario continua a diminuire in Piemonte, accusa dall’opposizione il Partito Democratico. No, la nostra Regione è la prima in Italia ad avviare la stabilizzazione i contratti Covid, replica la maggioranza guidata da Alberto Cirio. Continua il duello politico-amministrativo sulla sanità, nei vertici delle istituzioni territoriali subalpino.
Nella giornata di oggi (giovedì 13 aprile) l’assessorato regionale alla sanità ha diffuso una nota in cui risponde alle sollecitazioni del Pd: “Ad oggi, considerando l’annualità 2022, il saldo tra assunzioni e cessazioni di tutto il personale con contratto a tempo indeterminato del Sistema sanitario regionale, è positivo per 846 unità (dirigenza medica, dirigenza professionale, tecnica e amministrativa e comparto), mentre il saldo assunti/cessati per l’anno 2018 si attestava a 115 unità. Nell’anno 2022 si registrano 2.425 contratti a tempo determinato. Il Piemonte è stata la prima Regione in Italia ad avviare il percorso di stabilizzazione di una parte del personale a tempo determinato reclutato per l’emergenza Covid. La Regione Piemonte ha raggiunto un accordo per la stabilizzazione di 1.137 professionisti, di cui oltre 600 già stabilizzati nel 2022 e i restanti in corso di stabilizzazione nel 2023, progressivamente in base alla scadenza del loro attuale contratto a termine”.
Numeri contestati dalle opposizioni, con i rappresentanti regionali del Partito Democratico che puntano il dito contro lo sfaldamento del sistema sanitario pubblico in Piemonte: secondo i dati diffusi dal Pd, infatti, in Piemonte il saldo 2022 del personale sanitario è negativo per 1.003 unità; nel 2021 fu di 1.154 unità, nel 2020 di 361. Oltre 2.500 “uscite” in tre anni, mentre nell’era Chiamparino prevaleva il segno più, accusano i Dem. Il dettaglio 2022 conta 218 medici, 401 infermieri, 90 Oss e 296 amministrativi.