Borgo San Dalmazzo – Dal 5 al 7 dicembre sarà ospite di Borgo San Dalmazzo Lidia Maksymowicz, reduce del campo nazista di concentramento di Auschwitz-Birkenau.
Lidia aveva tre anni quando venne deportata su un carro bestiame – insieme alla mamma, “colpevole” di aver aderito alla resistenza bielorussa – e poi destinata, nel campo di concentramento, alla “baracca dei bambini” da dove prendeva le sue cavie il dottor Joseph Mengele.
Lidia Maksymowicz è una dei pochi “bambini di Mengele” ad essere sopravvissuta e per molto tempo non è riuscita a raccontare quello che le era accaduto: come sia sopravvissuta, come sia stata salvata da una famiglia adottiva polacca e come abbia vissuto la grande emozione a 21 anni di ritrovare, dopo 17 anni, anche la madre, pure lei sopravvissuta, che non aveva mai smesso di cercarla ma che non poteva raggiungerla perché le divideva la “cortina di ferro”.
Lidia, oggi ottantantaduenne, è sempre stata molto restia a parlare di quanto le era accaduto, ma ha da poco deciso di raccontare la sua storia in memoria degli oltre duecentomila bambini che hanno perso la vita ad Auschwitz-Birkenau e che, sino ad ora, erano “stati raccontati” in davvero poche occasioni, ed ha pubblicato un libro intitolato “70072 La bambina che non sapeva odiare. La mia testimonianza” con la prefazione a cura di Papa Francesco.
“Lidia Maksymowicz – spiega la sindaca Roberta Robbione -, sensibilizzata circa gli eventi occorsi negli anni della Seconda guerra mondiale a Borgo San Dalmazzo, ha accolto con gioia l’invito del nostro Comune a partecipare ad un evento nel corso del quale, oltre a visitare i luoghi maggiormente evocativi di Borgo San Dalmazzo, incontrerà la popolazione e i ragazzi delle nostre scuole per portare la sua testimonianza di vita”.
L’assessora alla Cultura, Michela Galvagno: “Nella storia passata possiamo trovare chiavi di lettura della realtà odierna e nuovo vigore alla partecipazione democratica”.
La scrittrice incontrerà la cittadinanza in biblioteca martedì 6 dicembre alle ore 18.