Un cadavere nella vasca da bagno, per di più nudo con solo un pince-nez sul naso, è cosa “davvero insolita”. Come ci sia finito è un mistero. Chi sia, altrettanto. È ciò che succede in casa del signor Thipps, rispettabile “piccolo architetto” di Battersea, un quartiere di Londra, allorché una mattina viene svegliato dalla sua domestica. Come nella più classica tradizione britannica Lord Peter Wimsey, nella sua passione per le indagini, certo non si fa pregare per far luce sul caso e soprattutto assaporare “quella piacevole sensazione di interferire e comandare” che viene dal lavorare sul caso di un altro. Chi risulta alquanto nervoso, anche per l’intrusione di Wimsey, è infatti l’ispettore Sugg che invade la casa di Thipps senza per altro pervenire ad alcun risultato apprezzabile, mentre si ritrova tra i piedi quel Lord di cui conosce le abilità e, soprattutto, la cocciutaggine. Flemmatico e conseguenziale è invece il ragionamento di Wimsley. Osserva, raccoglie mille particolari, si confronta con amici e infine mette insieme i tasselli del mosaico per svelare mistero e colpevole.
È l’erede di Sherlock Holmes, a cui nella giallistica britannica insidia persino un po’ la fama, nonostante in Italia sia sconosciuto. Col suo più celebre collega condivide una certa aria di consapevole superiorità mitigata però in Lord Wimsey dal gusto della battuta pronta, dell’ironia su se stesso e sulla società inglese specie per quegli “uomini nati col cucchiaio d’argento”, caratteristiche che lo imparentano con i personaggi di Agatha Christie.
Di chi è il corpo?
di Dorothy Leigh Sayers
Il cielo stellato
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