Cuneo – È stata riaperta ieri, domenica 2 ottobre, la linea Chivasso-Asti, riattivata nell’ambito del progetto “Binari senza tempo” grazie agli interventi di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS), su mandato di Fondazione FS. La ferroviaria del Basso Monferrato ha ripreso vita dopo undici anni di sospensione.
Il primo treno storico, composto da carrozze Corbellini degli anni ’50, è partito da Torino Porta Nuova. La prima fermata è stata a Chivasso: dopo il tradizionale taglio del nastro, il treno, trainato dalla locomotiva a vapore Gr625.017, ha proseguito il viaggio fino alla stazione di Montiglio-Murisengo, dove le autorità locali hanno accolto i viaggiatori.
Un secondo treno, composto da automotrici ALn668 in livrea storica, è partito da Cuneo alla volta di Asti e Montiglio-Murisengo, sancendo la riapertura anche del lato astigiano della tratta.
Circa 500 i passeggeri che hanno potuto apprezzare il fascino del treno a vapore e delle automotrici.
Gli interventi per il recupero della linea Asti – Chivasso sono iniziati nel 2021 e si sono concentrati in particolare lungo il tratto Chivasso-Montiglio Monferrato, dove si trovano le opere d’arte più importanti: partendo da Chivasso si incontrano il ponte che supera il canale Cavour con un’arcata parabolica e poi, subito dopo, il grande viadotto a 17 arcate che attraversa il fiume Po. Attraversando per 351 metri la galleria di Lauriano, si arriva alla Galleria di Brozolo, lunga 2.346 metri e di particolare rilievo ingegneristico.