Robilante – Tensione tra sindacati e vertici dell’impianto produttivo Buzzi-Unicem di Robilante.
La Filca Cisl ha chiesto un “incontro urgente” alla commissione di conciliazione dell’ispettorato del lavoro per l’attribuzione del “premio di produzione” ad alcuni lavoratori. Il riconoscimento economico (circa 350 euro) è riservato a 66 di 185 dipendenti dello stabilimento impegnati in una produzione edile “di nicchia”.
Doveva essere pagato a maggio, ma non è stato versato.
“Prima di rivolgerci alla commissione di conciliazione abbiamo cercato in ogni modo un accordo affinché si pagasse il premio come dovuto – spiega Vincenzo Battaglia, segretario generale della Filca provinciale -. Riteniamo inaccettabile che un’azienda che ha incrementato il fatturato mondiale del 10% possa trattare su una cifra così irrisoria, da anni corrisposta ai dipendenti che si occupano di questa produzione speciale. Con il cambio di direzione si è scelto di non pagare più questo premio cambiando le carte in tavola.”
Secca la replica dell’azienda: “Buzzi Unicem precisa che la volontà non è quella di disdettare il sistema di premialità introdotto dall’azienda nel 2018 ma di poter valutare, insieme alle Rappresentanze Sindacali, una modalità di distribuzione del premio più equa e indirizzata ad una più ampia platea di destinatari”.
Marco Duranda, nuovo direttore alla guida dello stabilimento di Robilante: “Questo premio, slegato da accordi sindacali e riconosciuto volontariamente dall’azienda, ha difetti importanti. Viene calcolato con un algoritmo che fa sì che meno si produce, più alto è il premio, ma soprattutto, non va a tutti quelli che sono coinvolti in questo progetto di valore aggiunto: lavoratori della fase cottura, addetti a macinazione e spedizione”.
Prosegue Duranda: “L’azienda ha già programmato incontri sindacali e l’intenzione è di pagare il premio ai dipendenti con il metodo che riteniamo più equo con il cedolino di luglio”
Battaglia: “Siamo pronti a sederci al tavolo con l’azienda con cui abbiamo sempre avuto buone relazioni sindacali ma il pagamento per il lavoro già svolto deve essere rispettato. Confido nel buon senso della famiglia Buzzi per risolvere questa partita”.