Cuneo – Martedì 7 giugno alle ore 15, il Comitato per la salvaguardia e la valorizzazione di Villa Invernizzi si riunirà davanti all’ingresso dell’immobile, in via Ettore Rosa, “per – spiega il gruppo – protestare contro lo scandaloso degrado del sito, giunto a un livello inaccettabile, denunciare la mancanza di interesse da parte della giunta comunale per la situazione in cui versa e avanzare le proprie proposte di recupero”.
Il Comitato invita la cittadinanza a partecipare, facendo presente che venerdì scorso vandali si sono introdotti nel caseggiato, forzando il cancello d’ingresso e hanno rubato il portabandiera in ferro battuto e rame, datato 1915, che campeggiava dal balcone del primo piano.
“È un fatto gravissimo – spiega il Comitato – per almeno due motivi: innanzitutto perché dimostra ancora una volta che la villa è abbandonata a se stessa da un’amministrazione comunale latitante, che nonostante sia proprietaria per oltre il 95 per cento e co-responsabile dell’immobile in virtù di un provvedimento di custodia da parte della Sovrintendenza ai beni artistici, continua a non preoccuparsi dello stato di incuria in cui versa, lasciando che il tempo e l’usura danneggino irrimediabilmente un bene che ha svolto un importante ruolo nella storia dell’ultimo secolo della Città. In secondo luogo perché la stessa amministrazione, avvertita del furto la mattina di sabato, non ha nemmeno ritenuto necessario sporgere denuncia per quanto accaduto, segno di quanta considerazione goda Villa Invernizzi tra coloro che dovrebbero essere preposti alla sua tutela”.
E ricorda l’importanza storica di questo bene, costruito nei primi anni del Novecento e che è stato uno dei luoghi cardine della città durante la Guerra di Liberazione. “Amilcare Invernizzi, – spiega il Comitato – uomo di affari aderente all’ala politica moderata di Giolitti e Soleri, fece di questo luogo un centro di lotta al regime”.
“La situazione della Villa, – conclude il Comitato – compromessa in alcune sue parti dal lungo stato di abbandono, rischia di peggiorare a causa delle infiltrazioni di acqua e delle intrusioni di vandali, rendendo irreversibile il processo di deterioramento di soffitti, decori e suppellettili già fortemente danneggiate, ma i forti interessi edificatori che si concentrano sull’area rischiano di inficiare la volontà di recupero e di utilizzo della villa, che invece meriterebbe di essere fruita dalla Città con un utilizzo che le restituisca dignità e la valorizzi”.