Elva – La speranza è l’ultima a morire e questa volta a crederci è Elva, il paese arroccato ai 1.637 metri dell’alta valle Maira, 80 abitanti, dal 2014 penalizzato dalla chiusura della strada del Vallone per pericolo di frane. E tutte le iniziative politiche, amministrative, popolari per rimetterla in funzione, sembravano svanite quando dieci giorni orsono la Regione Piemonte aveva scelto il castello di Stupinigi come destinatario del finanziamento di 20 milioni di euro, nell’ambito del “Piano borghi” del ministero della cultura.
Immediata e forte la protesta di Elva e di parecchi altri “borghi” piemontesi, per una decisione unilaterale presa senza aver prima indetto una pubblica gara tra le varie candidature.
La svolta è arrivata dal presidente della Regione, Alberto Cirio, che mercoledì 16 febbraio è salito in visita ufficiale a Elva per dare la notizia che Stupinigi è stato inserito nel settore “grandi progetti” lasciando il campo libero per i piccoli borghi. Di conseguenza verrà aperto un bando per tutti i Comuni piemontesi che vogliono candidare il proprio borgo: i progetti vanno presentati entro il 15 marzo. È quello che farà Elva, forte dell’appoggio ottenuto in questi mesi da 69 Comuni e da una sottoscrizione popolare con quasi 10.000 firme.
Nei giorni scorsi, anche i sindaci di Cuneo, Federico Borgna e di Dronero, Mauro Astesano, erano saliti a incontrare e rinnovare la solidarietà al sindaco di Elva, Giulio Rinaudo, e all’assessore, Mariano Allocco. “La strada del Vallone – ha detto il primo cittadino di Cuneo – rappresenta una grande opportunità per il rilancio di un’area interna. Elva è una miniera di cultura, ha iniziative di rilancio economico, un turismo di qualità che sta crescendo. Le carte in regola per vincere”.
Sull’argomento “candidatura” si segnala anche la riflessione meno entusiastica dei presidenti nazionale e regionale dell’Uncem, Marco Bussone e Roberto Colombero. “Assurdo, dannoso e pericoloso concentrare 20 milioni di investimenti in un solo borgo, un solo paese. Avremmo voluto piani di territorio, di valle, di area. Così non è stato ed è grave anche che ogni Regione stia agendo in modo diverso, frammentato, talvolta improvvisato, per scegliere il borgo dei borghi”.