Fossano – Il furgone su cui viaggiava con il fratello e il padre aveva tamponato un’auto che viaggiava sulla A6 in direzione di Savona, all’altezza del viadotto di Fossano.
Era il 28 settembre 2020 di mattina presto ed era ancora buio. Tutti e tre erano scesi dal furgone per vedere cosa era successo all’altro conducente, ma mentre erano fuori dall’abitacolo, sopraggiunse una terza vettura che urtò il furgone spostandolo e schiacciando contro il guardrail R.L. che nell’urto violento riportò delle lesioni gravissime alla gamba destra che poi venne amputata. Per quelle lesioni sono stati rinviati a giudizio i tre conducenti dei veicoli coinvolti nel tamponamento a catena, I.L., fratello del 43enne ferito, che era alla guida del furgone, R.G. che era alla guida della Lancia Y coinvolta nel primo incidente e S.P. alla guida della Fiat 16 che andò a sbattere contro il furgone; per tutti loro l’accusa è di cooperazione nel delitto colposo di lesioni gravissime, in quattro con le loro condotte avrebbero causato la successione di eventi che avrebbe portato al grave incidente subito da R.L.
Ascoltato in aula nel corso dell’ultima udienza, R.L ha raccontato di trovarsi in auto quella mattina presto col fratello che guidava e con il padre, “mio fratello aveva iniziato il sorpasso ma la Lancia ha frenato spostandosi nella corsia di sorpasso. Il nostro lato anteriore destro l’ha colpita sul suo lato posteriore sinistro”.
Con il furgone avevano camminato ancora un centinaio di metri e si erano fermati sulla corsia di emergenza, erano scesi per andare verso l’altro veicolo ma le luci erano tutte spente ed era buio così si erano fermati ad aspettare che il padre prendesse i giubbotti gialli sul furgone, “ ho fatto in tempo a sentire mio padre che diceva che arrivava un’altra auto e poi quella ha spostato il nostro furgone ed io sono rimasto schiacciato contro il guardrail”.
Da quanto dichiarato anche dal padre di R.L., il figlio che era alla guida aveva acceso le quattro luci di emergenza per segnalare la presenza del furgone e dopo che si erano fermati era trascorso qualche minuto perché nel frattempo erano passate anche altre auto. Alla prossima udienza del 5 aprile verranno ascoltati i periti di parte.