Villafalletto – Si chiama “plogging” ed è una disciplina sportiva di origine svedese che consiste nel correre e, al tempo stesso, ripulire la natura raccogliendo rifiuti: non si vince soltanto scattando più velocemente degli avversari, né raccogliendo più chili di immondizia degli altri, ma a incidere è anche la “qualità” del rifiuto prelevata. La classifica finale, infatti, non si misura in base al tempo o al punteggio, bensì all’anidride carbonica risparmiata con il recupero del “bottino” complessivamente più inquinante. In occasione del primo campionato del mondo di questa disciplina, disputatosi a inizio ottobre a Torre Pellice, ad aggiudicarsi la medaglia d’oro è stato il villafallettese Pietro Olocco (22 anni).
“Sono sincero: diventare campione del mondo di plogging non era certo tra gli obiettivi dell’anno. Anzi, a inizio anno neppure sapevo che cosa fosse il plogging! Tuttavia non posso che dirmi felicissimo per questo bel risultato inaspettato”, ha commentato su Instagram prima di partire per un’altra avventura, il Cammino di Santiago.
La manifestazione ha riscosso grande successo in termini di impatto sul territorio: gli atleti erano 55 – in prevalenza italiani – e complessivamente sono stati raccolti 795 chili di rifiuti. Olocco ha vinto la gara con ampio distacco sul secondo classificato Fabio Gonella e sul terzo Francesco Filippi, ma la competizione è stata all’insegna di amicizia e condivisione. Nello spirito della gara, anche le medaglie consegnate alla premiazione erano opere d’arte realizzate a partire da rifiuti elettronici.
Tra i concorrenti in gara c’era anche Mario Olocco, padre di Pietro e insegnante alla scuola media di Villafalletto.