Sono ripartiti, con la plenaria di avvio della seconda fase del percorso, gli “Stati generali dell’abitare”, l’iniziativa organizzata e promossa dal Comune di Cuneo che mira alla definizione di una strategia territoriale per un nuovo sistema dell’abitare, capace di individuare soluzioni concrete e fattibili per rispondere ai bisogni abitativi emergenti. L’obiettivo dichiarato di questa seconda fase è la redazione di un documento operativo concreto, che individui azioni realistiche e soprattutto “cantierabili”, realmente avviabili e in grado di incidere sulle attuali condizioni dell’abitare in città.
Al termine di una prima fase di lavoro — consistente in una minuziosa mappatura del territorio e delle sue esperienze, ma anche e soprattutto nella raccolta di bisogni e suggestioni da parte di portatori di interesse e soggetti locali — l’Amministrazione, insieme ai consulenti esperti di KCity e Labins, ha identificato quattro aree su cui concentrare l’attenzione e avviare i prossimi tavoli di co-design, previsti per il mese di ottobre.
La prima area tematica riguarda il contrasto al vuoto, con l’ipotesi di incentivi e strumenti di garanzia, il potenziamento e l’innovazione dell’Agenzia ASLo, l’introduzione di regole e modelli contrattuali più flessibili e la promozione del canone concordato.
La seconda area è dedicata alle comunità dell’abitare, con focus su cooperative, reti solidali e percorsi inclusivi, cittadinanza attiva e abitare solidale, accoglienza, abitare temporaneo e lavoro.
La terza area si concentra su modelli e attori per la gestione sociale: prevenzione e accompagnamento, sistemi di presidio, lavoro culturale e nuove narrazioni.
Infine, la quarta area tematica è quella dell’abitare pubblico, che si sviluppa attraverso nuove forme di autorecupero e riqualificazione del patrimonio, strumenti e modelli di gestione e prospettive di collaborazione.
Gli obiettivi dichiarati di questa seconda fase, al termine dei tavoli di co-design che vedranno i partecipanti impegnati su ciascuna delle quattro tematiche individuate, sono: individuare e promuovere soluzioni abitative su misura del territorio; stringere una sorta di patto che valorizzi risorse locali e strumenti già esistenti; aumentare l’efficacia delle politiche pubbliche; intervenire nei punti critici del sistema per prevenirne le fratture; costruire una filiera dell’abitare e un sistema resiliente, sostenibile e adattabile nel tempo.