La Guida - L'informazione quotidiana in Cuneo e provincia

Lunedì 25 agosto 2025

Accedi a LaGuida.it per leggere il giornale completo.

Non hai un accesso? Abbonati facilmente qui.

Il “Respiro del drago”, tra fenomeni naturali e fantasia nella leggenda

Un soffio caldo esce da una fessura nella roccia e nelle vicinanze la neve si scioglie subito e cresce l’erba. Poco lontano c’è la panchina “della gentilezza”

Vignolo

La Guida - Il “Respiro del drago”, tra fenomeni naturali e fantasia nella leggenda

I vignolini conoscono bene cosa si intende con il suggestivo termine “Respiro del drago”: un soffio caldo che esce da una sottile fessura in un luogo in collina al di sopra del paese. Non si tratta naturalmente di attività vulcanica, ma semplicemente di aria calda probabilmente dipendente da acqua che scorre molto in profondità. Il fenomeno è continuo, per tutte le stagioni dell’anno, tanto che d’inverno, anche se tutto intorno ci fosse la neve, nelle vicinanze della fessura, grazie alla temperatura dell’aria che fuoriesce dal profondo della terra, rimane l’erba verde e addirittura fioriscono i fiori.

Attorno a questo fenomeno naturale si è però scatenata la fantasia, a partire da chi ha creato questo nome per stimolare la curiosità di grandi e piccini, per continuare poi con alcuni volontari che hanno caratterizzato il luogo con scritte, cartelli e qualche raffigurazione per confermare in qualche modo le storie sul respiro del drago o su chi potrebbe averlo sconfitto o semplicemente fatto addormentare. Per scoprire il luogo del “Respiro del drago” si può percorrere un’escursione ad anello, la cui lunghezza varia a seconda delle possibili alternative fra la rete di sentieri che si snodano su per la salita della collina vignolina o la discesa per tornare in paese. La partenza di solito è nei pressi del cimitero di Vignolo. Si sale lungo un percorso seguendo le indicazioni per il “Respiro del drago” verso la cappella di San Rocco, una delle cappelle sul territorio comunale, che ricorda un episodio di peste del 1630 e della gratitudine degli abitanti per essere sopravvissuti.

Si passa per Tetto Giaculet, una volta abitata, ma ormai ridotta a pochi ruderi. Poco lontano dalla roccia da cui spira l’aria calda, si trova una panchina in legno su cui ci si può sedere per ammirare il panorama, dato che in quel tratto si diradano gli alberi e si può godere di una bella vista sulla pianura e sulla Bisalta. La panchina è chiamata “della gentilezza”. Per tornare verso il paese ci sono molte alternative: si può passare da Tetto Giordano, una delle ultime borgate che è stata abitata sulla collina vignolina, oppure da Pratogaudino, dove si trova l’antica scuola di montagna, oggi ripristinata come rifugio di bassa valle, utilizzabile nel periodo estivo, oppure ancora si può andare verso la Crocetta per raggiungere il sentiero della Curnis Auta, con un percorso leggermente più impegnativo.

La Guida - testata d’informazione in Cuneo e provincia

Direttore responsabile Ezio Bernardi / Editrice LGEditoriale s.r.l. / Concessionaria per la pubblicità Media L.G. s.r.l.

Sede legale: via Antonio Bono, 5 - 12100 Cuneo / 0171 447111 / info@laguida.it / C.F. e P.IVA: 03505070049
Aut. Tribunale di Cuneo del 31-05-1948 n.12. Iscrizione ROC n. 23765 del 26-08-2013

La Guida percepisce i contributi pubblici all’editoria previsti dalle leggi nazionali e regionali.
La Guida, tramite la Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Privacy Policy Amministrazione trasparente