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Sabato 23 agosto 2025

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Ricchezza di flora e fauna nel paradiso degli amanti della natura

Territorio di passaggio, attraversato da percorsi di transumanza delle popolazioni liguri e frequentato anche in epoca romana

La Guida - Ricchezza di flora e fauna nel paradiso degli amanti della natura

La porzione di pianura cuneese oggi occupata dalla Riserva naturale di Crava-Morozzo è un territorio di passaggio, già attraversato da percorsi di transumanza delle popolazioni liguri e frequentato anche in epoca romana, che conobbe una forte antropizzazione nel periodo medievale. Da uno scenario prevalentemente agricolo si è poi passati a un paesaggio caratterizzato da pascoli e boschi, con spazi solcati da canali irrigui e filari di siepi, per una scacchiera apparentemente naturale, ma in realtà modellata nei secoli dalla mano dell’uomo. La genesi stessa dell’area umida della Riserva ha origini antropiche. Nel 1929 sono stati, infatti, realizzati i laghi artificiali di Crava e di Morozzo per finalità idroelettriche (che si mantengono tuttora grazie a due centrali di ultima generazione) che gradualmente si sono rinaturalizzati, diventando un luogo di sosta ideale per molti uccelli migratori.

La Riserva tutela uno dei più importanti ambienti umidi del Piemonte meridionale. L’area boscata comprende i laghetti artificiali di Crava e di Morozzo e stagni di diversa profondità, dove sono censite circa 150 specie di uccelli. Oltre ai capanni di osservazione per i birdwatcher, una postazione sommersa consente un punto di vista insolito sui frequentatori a penne e pinne. La Foresteria offre agli escursionisti a piedi, in bicicletta o a cavallo un piacevole punto di ristoro e di pernotto. La Riserva presenta diverse tipologie ambientali: due bacini artificiali di proprietà di Enel costruiti per scopi idroelettrici e ora rinaturalizzati; un tratto lungo circa tre chilometri del torrente Pesio; boschi e aree coltivate. I due laghi di Crava e Morozzo sono circondati da una fitta vegetazione di salici, querce, ontani, pioppi, canne e arbusti e punteggiati da alcuni isolotti coperti da una vegetazione palustre. Le loro acque poco profonde ospitano pesci, anfibi, rettili e insetti. Ai due specchi d’acqua, che si estendono per una decina di ettari con una profondità massima di un paio di metri, si sono aggiunti in seguito quattro stagni, realizzati per incrementare la biodiversità dell’area. L’insieme degli ambienti della Riserva naturale favorisce la presenza di una flora ricca e diversificata.

Crava-Morozzo rappresenta una zona umida di notevole importanza per la nidificazione e la sosta di numerose specie di uccelli acquatici. Le stagioni migliori per le osservazioni ornitologiche sono l’autunno e l’inizio della primavera. In questi periodi, alle specie sedentarie quali il Germano reale, la Folaga e il Tuffetto (simbolo dell’area protetta), si aggiungono quelle migratrici quali il Moriglione, la Marzaiola, il Mestolone, l’Alzavola, il Codone, l’Airone rosso e cenerino, la Nitticora, il Cavaliere d’Italia (che negli ultimi anni ha iniziato a riprodursi nell’area protetta). Soprattutto durante il periodo invernale è massiccia la presenza del Cormorano, infallibile pescatore delle acque poco profonde. La rilevanza della Riserva naturale per la sosta degli uccelli migratori è dimostrata anche dalla presenza di specie poco comuni come il Mignattino e il Falco di palude. Abbondante la vita selvatica legata agli ambienti sia boschivo, sia fluviale. I boschi misti di latifoglie della Riserva costituiscono un ambiente ideale per il picchio rosso maggiore, il picchio verde e numerosi passeriformi.

Favorita da questo ambiente dove luoghi chiusi e campi coltivati si alternano, la cornacchia prospera alle spese delle anatre e dei rallidi presenti, di cui preda le nidiate. L’alternanza fra luoghi adatti al rifugio degli animali – boschi, sponde dei corsi d’acqua, macchie di arbusti e sterpaglie – rendono la Riserva un luogo ideale per caprioli e cinghiali. Dove la tifa è più densa, il Tuffetto e la Folaga costruiscono i loro nidi galleggianti, mentre i boschi ripariali coperti da cespugli intricati sono preferiti dall’Usignolo di fiume e, in inverno, dalla mimetica Beccaccia. Una freccia azzurra in volo radente e alcuni sassi sul torrente macchiati di bianco segnalano la presenza del Martin pescatore e del Merlo acquaiolo, caratteristici abitatori, insieme al Piro Piro piccolo, dell’ambiente di fiume. Si possono poi incontrare diverse specie di rapaci come il Gheppio, l’Allocco, la Civetta e la Poiana. Complessivamente sono state censite nella Riserva oltre 150 specie di uccelli. Questa oasi di biodiversità è un piccolo paradiso per fotografi naturalistici e birdwatcher che usufruiscono dei capanni costruiti nei punti di osservazione più strategici per contemplare e immortalare gli animali senza disturbarli.

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