Sulla strada che conduce dalla collina di Saluzzo alla volta dell’abitato di Manta sorge anche un’altra storica residenza nobiliare, nota come Villa Bricherasio. La dimora prende il nome dall’omonima famiglia nobiliare torinese che la fece edificare come residenza estiva intorno alla metà del Seicento, dopo la cessione di Saluzzo dal regno di Francia al ducato di Savoia. A rendere celebre la villa in tutta Europa non è la sua storia, quanto piuttosto l’opera recente dell’esperto botanico Domenico Montevecchi, che, dopo essersi trasferito a Saluzzo da Faenza, ha convertito il parco della dimora in un maestoso giardino botanico arricchito da oltre 36.000 piante appartenenti a quasi 2.000 specie diverse. Due anni fa, il parco comprendeva numerose collezioni di esemplari vegetali – tra cui numerosi eucalipti – mentre fra le piante più rare vi erano le ninfee tropicali Victoria Amazonica e Victoria Cruziana, entrambe trapiantate con successo a Saluzzo dalla foresta pluviale brasiliana. Nel complesso, il giardino si estendeva per circa 12.000 metri quadrati divisi in tre distinte zone fito-climatiche, e la sua bordura mista all’inglese era stata premiata dalla Royal Horticultural Society. Ad ottobre 2023, tuttavia, l’84enne Montevecchi ha dovuto a malincuore annunciare la definitiva chiusura della tenuta e il proprio trasferimento per sopraggiunti limiti d’età: ora l’intero patrimonio vegetale di Villa Bricherasio non è più accessibile al pubblico ed è in grave pericolo di andare distrutto, salvo il tempestivo intervento di qualche ente pubblico o privato.
