Il Bosco della Nova occupa circa 3 ettari e mezzo di superficie ed è accessibile dalla parte alta, adiacente al Seminario Vescovile di Mondovì Piazza, tramite un ingresso dal quale si snoda una strada carrozzabile lunga circa 1.5 km, con fondo sterrato. La strada attraversa il castagneto (parte alta del bosco) e termina nella parte mediana dello stesso, permettendo al visitatore di percorrere un terzo circa del bosco. I restanti due ettari sono percorribili grazie a una sentieristica che si è fatta largo tra rovi ed erbe infestanti, talvolta seguendo vecchi camminamenti e talvolta individuandone di nuovi, che permettono oggi al visitatore di raggiungere tutti gli angoli e gli ambienti del bosco. In questo momento tali camminamenti risultano percorribili solo da persone adulte e in buona salute, ma restano inaccessibili a disabili motori, persone anziane, bambini sotto i 6 anni e ai loro accompagnatori. Si desidera, tuttavia, che il Bosco della Nova possa essere visitato e percorso da chiunque. In particolare, si ritiene che gli sforzi maggiori debbano concentrarsi sui bambini e sui ragazzi (3-15 anni), attraverso un coinvolgimento attivo delle famiglie, delle scuole e degli enti che operano nell’ambito dell’istruzione e dell’educazione. Mondovì è, dunque, una città con dentro un bosco segreto, con castagni secolari, animali selvatici e una biodiversità notevole. Si estende su circa 3 ettari e 150 metri di dislivello, in un anfiteatro naturale che collega la parte alta della città con quella bassa. Un polmone verde che solo di recente è stato aperto al pubblico. L’antico Bosco della Nova è riserva di proprietà dell’Istituto Casati Baracco, alla cui base si trova la Cascina della Nova. È gestito dalla cooperativa sociale Proteo, che sta realizzando un progetto per valorizzarlo e restituirlo ai cittadini e ai visitatori.
L’ingresso è in via Vasco, la strada che scende da piazza Maggiore in via Carboneri e su cui il bosco si affaccia.
