Sono iniziati, nel Centro Trasfusionale dell’Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo, i primi trattamenti fotochemioterapici su pazienti trapiantati di midollo che presentano una complicanza specifica. Si tratta della “graft versus host disease”, un problema legato alla risposta eccessiva del midollo trapiantato. Prima di questo momento i pazienti dovevano recarsi a Genova per eseguire il trattamento. “Da oggi la fotochemioterapia viene eseguita anche nel nostro ospedale – spiega Paola Manzini, direttore del Servizio Immunoematologia e Trasfusionale – con risparmio di tempo e energie. Vediamo che i pazienti accettano decisamente meglio il trattamento. C’è da sottolineare anche che la nostra Azienda ospedaliera è stata dotata di una strumentazione di ultima generazione che permette di eseguire la fotochemioterapia in circa 90-120 minuti, con un processo in continuità dalla raccolta alla reinfusione, a fronte delle diverse ore che erano necessarie ai pazienti per andare a Genova, eseguire il trattamento di alcune ore e tornare a casa. L’ospedale di Cuneo è il secondo in Piemonte a offrire questa nuova metodica nell’ottica del continuo aggiornamento clinico-scientifico delle nostre terapie”.
“Grazie a questa nuova opportunità – spiega il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle, Livio Tranchida -, i nostri pazienti fragili potranno eseguire le terapie necessarie senza dover affrontare spostamenti e con la sicurezza di essere seguiti dai professionisti che li hanno in carico e con i quali si sentono ‘a casa’. Questa è l’ulteriore conferma del ruolo di un ospedale che prende in carico, a 360 gradi, i propri pazienti e che non ferma mai il suo percorso di ammodernamento delle apparecchiature e specializzazione del capitale umano”.