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Mercoledì 13 agosto 2025

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Una targa in via Roma per ricordare Matteo Campia e la prima sede del Soccorso Alpino di Cuneo

Inaugurata lunedì 21 luglio all'altezza di numero 60 di via Roma, nel ricordo di un grande alpinista, promotore nel 1950 del Soccorso alpino locale

Cuneo

La Guida - Una targa in via Roma per ricordare Matteo Campia e la prima sede del Soccorso Alpino di Cuneo

È stata inaugurata nel pomeriggio di oggi, lunedì 21 luglio, all’altezza del numero 60 di via Roma (davanti a Casa Chiapello), la targa realizzata per ricordare la prima sede del soccorso alpino cuneese e la figura di Matteo Campia, grande alpinista, promotore e tra i primi protagonisti del Soccorso Alpino a Cuneo.

Matteo Campia (Cuneo 1912-2009) è stato un grande alpinista e ha ricoperto per molti anni la carica di consigliere della sezione Cai di Cuneo. Nel 1950 fu promotore della formazione e dell’organizzazione del Corpo di Soccorso Alpino locale. “Le Alpi Marittime – è ricordato sulla targa apposta in via Roma – furono il principale teatro delle ascensioni di Matteo Campia sia in estate che, con lo scialpinismo, in inverno. Il suo salto di qualità fu rappresentato dall’introduzione della realizzazione pratica e dura dell’alpinismo invernale”.
Tante le sue imprese sulle montagne cuneesi. “Il 15 luglio 1945 compì la prima ascesa sulla parete sud-ovest del Corno Stella aprendo la Via Campia: una delle vie più difficili e apprezzate per l’arrampicata libera nelle Alpi Marittime. Tra il 1966 e il 1970, aiutato da una ristretta cerchia di amici, si dedicò alla costruzione del Bivacco Nicolin Gandolfo nel Vallone del Dragonet, in valle Gesso, opera che portò a compimento nel ricordo, per lui sempre vivo, della smisurata amicizia verso colui che più di ogni altro gli era stato fedele compagno di cordata, scomparso nel 1961 per malattia. Pietra su pietra il bivacco venne terminato nell’estate del 1970 (…). Dal mese di agosto 2024 è cointestato: Nicolin Gandolfo-Matteo Campia. Nella primavera del 1985 Campia fu nominato presidente onorario della Sezione Cai di Cuneo, incarico che mantenne sino alla sua scomparsa, interpretando questo ruolo con grande disponibilità e serietà”.

Nel novembre scorso il consiglio comunale aveva, all’unanimità, impegnato la Sindaca e la Giunta a valorizzare la figura di Matteo Campia e il Comune di Cuneo, con il sostegno del CAI Cuneo e della sezione del Soccorso alpino italiano, ha deciso di collocare una targa di fronte all’edificio in cui si trovava l’attività commerciale che Matteo Campia mise a disposizione per la prima sede del Soccorso alpino servizio fondamentale per la sicurezza in ambiente montano.
L’inaugurazione è avvenuta con gli interventi del figlio di Matteo Campia, Giorgio, dei rappresentanti del Cai di Cuneo (il presidente Paolo Salsotto) e della delegazione “Alpi Marittime” del Soccorso Alpino (il delegato Cristiano Bastonero), di Elio Allario (un veterano del soccorso, anche ex assessore), della sindaca, Patrizia Manassero, dell’assessora alla Metro Montagna, Sara Tomatis e del consigliere comunale Silvano Enrici.
“Abitavo in quel cortile – ha ricordato Enrici – e vedevo questi uomini caricare barelle sulle bici e corde di canapa. Era un soccorso alpino che richiedeva una grande fatica, il loro elicottero erano le biciclette”. Cristiano ha raccontato il lavoro svolto dal Soccorso alpino cuneese: negli anni è cambiato tanto, a partire dal numero sempre maggiore di persone che frequentano la montagna (“serve partire dalla cultura della montagna”) e dalla necessità di interventi tecnici, ma nel frattempo “lo spirito di chi interviene per soccorrere è rimasto lo stesso”.
Il presidente della sezione Cai di Cuneo, Paolo Salsotto, ha sottolineato l’importanza della sicurezza e della prevenzione: “Insieme al Soccorso Alpino e insieme al Parco abbiamo lanciato un’iniziativa che può essere banale ma è quella di lasciare un pre-stampato sulla macchina cercando di dare indicazioni su dove si va. Campia all’epoca ha inventato quello che oggi abbiamo. Dobbiamo essergli riconoscenti perché poi ha saputo trasmettere questo spirito ammirevole ai giovani del Soccorso alpino che sono volontari che lavorano con professionalità al fianco di professionisti che lavorano con lo spirito dei volontari”.

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