Nell’ultimo episodio della saga del commissario Rocco Schiavone (“Il passato è un morto senza cadavere”- Ottobre 2024) Antonio Manzini ci regala un vice questore più riflessivo, ancora più malinconico se possibile, forse – incredibile – più sentimentale anche se si trova di fronte a una “rottura del decimo livello” della sua personale classifica.
Quando viene chiamato su una strada di montagna al vicequestore Rocco Schiavone basta uno sguardo per capire di trovarsi di fronte alla scena di un omicidio. Un ciclista, infatti, è stato vittima di un incidente, apparente però perché dai primi accertamenti emergono subito delle stranezze. Paolo Sanna, la vittima, era ricco ma non lavorava, negli anni aveva cambiato più volte residenza, pochi amici, poche relazioni di lunga data, parenti lontani. Sembra il quadro di un uomo in fuga
A complicare le cose, c’è il rebus del taccuino trovato nella sua abitazione, una lista di nomi, sigle e numeri indecifrabili. Il viaggio nel passato della vittima porta Schiavone a indagare su un ex gruppo di militari.
Un’indagine resa ancora più difficile dai timori del vice questore, preoccupato per la scomparsa di una persona cara.
“Il passato è un morto senza cadavere”
Antonio Manzini
ed. Sellerio
17 euro