Venerdì 20 giugno, alle 18, nel salone de La Guida in via Bono 5 a Cuneo, rivive la storia di arte, sperimentazione e passione rappresentanta dalla straordinaria esperienza dello Studioerre, centro culturale che tra il 1971 e il 1981 animò il cuore artistico di Cuneo.
Furono 120 gli eventi – tra mostre, concerti, performance, presentazioni, pièce teatrali e serate di poesia – che in quel decennio si svolsero nel piccolo ma vivacissimo centro culturale nel cuore di Cuneo, in contrada Mondovì. Un’esperienza nata dal basso, autonoma, animata da passione e visione. Quella storia straordinaria viene ora raccolta e raccontata in Studioerre 1971/1981, un libro-catalogo edito da Primalpe e curato dall’associazione culturale grandArte, scritto da Roberto Baravalle con il contributo di molte voci protagoniste – tra cui Roberto Mussapi, Enzo Bersezio, Beppe Mariano, Lucia Norbiato, Gigi Botta, Ida Isoardi, Gerardo Pintus, Ettore Canepa – in un prezioso lavoro di memoria collettiva, arricchito da oltre 80 fotografie d’epoca e testimonianze inedite.
Studioerre (già Saletta Arte Contemporanea dal ’71 al ’74) fu molto più di uno spazio espositivo: fu un vero crocevia di artisti, poeti, musicisti, cineasti e critici provenienti non solo da Cuneo ma anche da Torino e da tutta Italia. Nomi importanti come Pinot Gallizio, Luigi Spazzapan, Mastroianni, Carena, Calzolari, De Maria, e figure cuneesi come Francesco Franco, Lea Gyarmati, Ravotti, Reviglio e un giovanissimo Roberto Mussapi, allora poeta agli esordi, si sono alternati in quella piccola galleria indipendente, nata nello studio dell’artista Silvio Rosso e cresciuta nel tempo fino a diventare uno dei punti di riferimento più fertili del decennio artistico cuneese.
Un’opera da leggere, non solo da sfogliare, come sottolinea lo stesso Baravalle, che scrive: “È un lavoro di ricostruzione e ripensamento, che guarda non solo a una galleria e a una città, ma a un’idea più ampia di arte, società e impegno culturale condiviso”.
La pubblicazione è stata possibile grazie all’archivio dettagliatissimo di Silvio Rosso, ancora oggi attivo nella sua Demonte, al progetto grafico di Matteo Enrici (3mastudio), e al lavoro organizzativo e curatoriale di Maurizio Ovidi.
Un’occasione preziosa per riscoprire un pezzo importante – e forse dimenticato – della storia culturale di Cuneo, e per riflettere su quanto può nascere anche lontano dai grandi centri quando visione, passione e comunità si incontrano.
L’incontro fa parte della rassegna “OMG – grandArte 2025-2026 – I confini del Sacro”, con il sostegno di Fondazione Crc.
Per ulteriori informazioni: info@grandarte.it – www.grandarte.it