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Giovedì 19 giugno 2025

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Studioerre 1971/1981, una storia di arte, passione e sperimentazione nel cuore artistico di Cuneo

Venerdì 20 giugno alle 18 nel salone de La Guida la presentazione del libro scritto da Roberto Baravalle con il contributo di tanti protagonisti della straordinaria esperienza dello Studioerre

Cuneo

La Guida - Studioerre 1971/1981, una storia di arte, passione e sperimentazione nel cuore artistico di Cuneo

Venerdì 20 giugno, alle 18, nel salone de La Guida in via Bono 5 a Cuneo, rivive la storia di arte, sperimentazione e passione rappresentanta dalla straordinaria esperienza dello Studioerre, centro culturale che tra il 1971 e il 1981 animò il cuore artistico di Cuneo.

Furono 120 gli eventi – tra mostre, concerti, performance, presentazioni, pièce teatrali e serate di poesia – che in quel decennio si svolsero nel piccolo ma vivacissimo centro culturale nel cuore di Cuneo, in contrada Mondovì. Un’esperienza nata dal basso, autonoma, animata da passione e visione. Quella storia straordinaria viene ora raccolta e raccontata in Studioerre 1971/1981, un libro-catalogo edito da Primalpe e curato dall’associazione culturale grandArte, scritto da Roberto Baravalle con il contributo di molte voci protagoniste – tra cui Roberto Mussapi, Enzo Bersezio, Beppe Mariano, Lucia Norbiato, Gigi Botta, Ida Isoardi, Gerardo Pintus, Ettore Canepa – in un prezioso lavoro di memoria collettiva, arricchito da oltre 80 fotografie d’epoca e testimonianze inedite.

Studioerre (già Saletta Arte Contemporanea dal ’71 al ’74) fu molto più di uno spazio espositivo: fu un vero crocevia di artisti, poeti, musicisti, cineasti e critici provenienti non solo da Cuneo ma anche da Torino e da tutta Italia. Nomi importanti come Pinot Gallizio, Luigi Spazzapan, Mastroianni, Carena, Calzolari, De Maria, e figure cuneesi come Francesco Franco, Lea Gyarmati, Ravotti, Reviglio e un giovanissimo Roberto Mussapi, allora poeta agli esordi, si sono alternati in quella piccola galleria indipendente, nata nello studio dell’artista Silvio Rosso e cresciuta nel tempo fino a diventare uno dei punti di riferimento più fertili del decennio artistico cuneese.

Un’opera da leggere, non solo da sfogliare, come sottolinea lo stesso Baravalle, che scrive: “È un lavoro di ricostruzione e ripensamento, che guarda non solo a una galleria e a una città, ma a un’idea più ampia di arte, società e impegno culturale condiviso”.

La pubblicazione è stata possibile grazie all’archivio dettagliatissimo di Silvio Rosso, ancora oggi attivo nella sua Demonte, al progetto grafico di Matteo Enrici (3mastudio), e al lavoro organizzativo e curatoriale di Maurizio Ovidi.

Un’occasione preziosa per riscoprire un pezzo importante – e forse dimenticato – della storia culturale di Cuneo, e per riflettere su quanto può nascere anche lontano dai grandi centri quando visione, passione e comunità si incontrano.

L’incontro fa parte della rassegna “OMG – grandArte 2025-2026 – I confini del Sacro”, con il sostegno di Fondazione Crc.

Per ulteriori informazioni: info@grandarte.itwww.grandarte.it

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