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Mercoledì 18 giugno 2025

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Riaperto il Buco di Viso, ma serve prudenza a causa della neve

Nella giornata di martedì 17 giugno è stata riaperta la porta in acciaio che chiude durante la stagione invernale l'accesso francese al primo traforo delle Alpi

La Guida - Riaperto il Buco di Viso, ma serve prudenza a causa della neve
Nonostante gli accumuli di neve ancora presenti in zona, è stato riaperta ieri – martedì 17 giugno – la porta in acciaio che chiude durante la stagione invernale l’accesso francese al primo traforo delle Alpi, il Buco di Viso, che torna quindi ad essere percorribile dagli escursionisti, anche il Parco del Monviso raccomanda a tutti la massima prudenza. Proprio per via del la neve. Oggi viene da chiedersi se il pur lungimirante Ludovico II, marchese di Saluzzo tra il 1475 e il 1504, che voleva migliorare il transito delle merci evitando di farle passare per il soprastante e piuttosto esposto Colle delle Traversette, si sarebbe mai immaginato che l’opera ingegneristica che aveva promosso e favorito sarebbe un giorno diventata un passaggio strategico di uno dei trekking in quota più frequentati d’Europa.
Eppure è proprio così che è andata: il Buco di Viso, che oggi descriviamo come il primo traforo realizzato sull’arco alpino, ha perso da secoli la sua valenza commerciale per entrare a far parte della rete escursionistica estiva che si sviluppa intorno al Monviso, diventando una tappa spettacolare lungo il percorso del Giro del Monviso, punto di connessione tra gli attuali confini di Italia e Francia. Un patrimonio dell’ingegneria messo al servizio della frequentazione della montagna che ha rischiato di essere abbandonato a causa della sua difficile manutenzione: poco più di dieci anni fa era ormai quasi completamente ostruito dai numerosi detriti pietrosi che si erano accumulati in corrispondenza dell’uscita sul lato francese. Ciò obbligava gli escursionisti che vi si avventuravano a guadagnare la luce in arrampicata e in condizioni di tipo “speleologico”; neve e ghiaccio, presenti spesso fino a stagione estiva ampiamente inoltrata, rendevano il transito ancora più problematico e difficoltoso: di fatto, il percorso più agevole per compiere il Giro del Monviso era tornato ad essere salire al Colle delle Traversette.
Per risolvere il problema del transito all’interno del tunnel in maniera definitiva, nel 2013 la Regione Piemonte promosse un piano di interventi di manutenzione straordinaria, la cui realizzazione fu condotta dall’Ente di gestione del Parco del Po Cuneese, oggi Ente di gestione delle Aree protette del Monviso, che aveva ricevuto l’incarico di individuare il gruppo di progettisti e l’impresa che hanno effettuato i lavori, avviati nell’agosto del 2014 per concludersi la prima settimana di ottobre dello stesso anno: un tempo record reso necessario per sfruttare per quanto possibile, e nonostante il verificarsi di condizioni meteorologiche poco clementi, il pieno periodo estivo e la prima parte dell’autunno, unici mesi in cui è possibile lavorare alla quota di circa 2.900 metri alla quale si trova il Buco di Viso. Mercoledì 15 ottobre 2014 fu la giornata della formale inaugurazione di lavori, mentre quella dell’estate 2024 è stata dunque una riapertura dal grande valore simbolico, poiché si è trattato della decima dai lavori di recupero e rimessa in sicurezza del tunnel.

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