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Domenica 25 maggio 2025

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All’Oasi naturalistica “La Madonnina” sono censite 219 specie di uccelli

Sorto su un’ex cava di inerti, il sito si estende oggi su una superficie di 250.000 mq e accoglie due laghi, una marcita per gli anfibi, il giardino delle farfalle, nidi artificiali e punti di osservazione

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La Guida - All’Oasi naturalistica “La Madonnina” sono censite 219 specie di uccelli

L’Oasi naturalistica “La Madonnina” di Sant’Albano Stura , sorta su una ex area di cava, si estende su una superficie di circa 220.000 mq, rappresentando una delle zone umide più importanti del territorio provinciale.

Gli interventi di ripristino ambientale, iniziati nel 1996, hanno ricreato due bacini a profondità variabile, circondati da canneti, aree prative e boschi igrofili e mesofili che costituiscono l’habitat ideale per numerosi gruppi faunistici, in particolare per l’avifauna che frequenta il sito con oltre duecento specie. In corrispondenza dell’Oasi il corridoio fluviale si presenta con una buona fascia di vegetazione ripariale connessa alle zone agricole limitrofe tramite filari, siepi, fossi, canali.

L’associazione di volontariato “La Madonnina” gestisce l’oasi con finalità scientifiche, di conservazione e di implementazione della biodiversità dell’area, oltre che con finalità didattiche e divulgative. Sono stati, infatti, realizzati percorsi e strutture fruitive (capanni e una altana di osservazione) corredati da pannelli esplicativi che facilitano l’approfondimento delle conoscenze relative alle specie e agli habitat della zona.

L’oasi rientra, con gli Stagni di San Lorenzo nel Comune di Fossano, all’interno dei confini della ZPS “Zone umide di Fossano e Sant’Albano Stura (codice IT1160059)”. La ZPS riconosce l’importanza degli ambienti umidi per la sosta di migratori acquatici e per la riproduzione di specie legate ai canneti: sono, infatti, state segnalate numerose specie, tra le quali numerosi anatidi, caradriformi e ardeidi che utilizzano gli stagni come siti di sosta ed alimentazione durante la migrazione. Presenti anche alcune specie legate alle ormai rare foreste di pianura.

La storia dell’oasi ebbe inizio lungo il fiume Stura, dove sorgeva un pioppeto: in questa zona fu attiva per 10 anni una cava di inerti appartenuta alla ditta F.lli Napoli, poi incorporata in Unical. Al termine della coltivazione, un gruppo di volontari di Sant’Albano Stura, in particolare il compianto Mauro Fissore, propose di indirizzare il ripristino ambientale, già previsto, in modo da realizzare delle zone umide, con laghi, sentieri e aree di sosta per i visitatori, totalmente recintate. La ditta iniziò i lavori di ripristino nel 1996 e donò il primo lotto di 100.000 mq nel 2003, e il secondo di 120.000 mq nel 2009. I lavori sono stati completati con la costruzione dei capanni osservativi e dell’altana. Oggi, dopo un ulteriore ampliamento, l’Oasi si estende su circa 250.000 mq e può contare su due laghi, una marcita per gli anfibi, un giardino per le farfalle, diversi punti di osservazione per passeriformi, nidi artificiali, piattaforme galleggianti e altre strutture che facilitano la nidificazione degli uccelli; ad oggi sono state censite 219 specie.

La sua gestione è affidata all’Associazione di volontariato Oasi Naturalistica “La Madonnina” O.D.V. , a cui è possibile iscriversi per accedere all’oasi anche fuori orario e sostenere il lavoro dei volontari.

La posizione strategica in cui si estende l’oasi rappresenta uno dei più importanti corridoi ecologici del Piemonte. Il fiume Stura attraversa per un lungo tratto la pianura cuneese e “conduce” gli uccelli lungo la direttrice Nord-Sud, che poi si biforca nel ramo diretto a Ovest (la valle Stura) e in quello di Sud-Ovest (la valle Gesso), con l’ulteriore sosta nell’area di Tetti Lupo.

Lungo il percorso si spostano anche altri animali, come i mammiferi, insetti e perfino le piante.

Le fotografie sono di Lorenzo Ristorto, appassionato di natura e fotografia. Immagini che raccontano la bellezza e la biodiversità dell’area, tra atmosfere tranquille e incontri suggestivi con la fauna locale.

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