Tra fine maggio e inizio giugno alcuni funzionari governativi saranno in Piemonte per effettuare i sopralluoghi nei comuni colpiti dall’alluvione di metà aprile, secondo passo previsto dall’iter per la dichiarazione dello stato di emergenza. Le verifiche seguono la ricognizione dei danni che ha già svolto la Regione Piemonte con una prima quantificazione economica, l’ultimo passo sarà la dichiarazione dello stato di emergenza con l’assegnazione delle prime risorse che serviranno per gli interventi in somma urgenza e per l’autonoma sistemazione.
Questo il percorso illustrato dall’assessore Marco Gabusi nel corso dell’informativa sull’evento alluvionale che si è tenuta oggi (mercoledì 14 maggio) nella seduta congiunta della seconda con la quinta Commissione.
Dalla relazione dell’assessore è emerso che questa alluvione è stata tra i dieci eventi più gravosi degli ultimi 70 anni che, come intensità, è paragonabile a quella del 2000 e, come estensione, a quello del 1994 anche se le durate sono state inferiori e non hanno causato effetti così gravosi sul territorio. Il conto dei danni è calcolato in 64 milioni di euro. Ci sono state segnalazioni da oltre 600 comuni, ma è stato considerato anche il comune confinante, che magari non ha segnalato ma è plausibile che presenti comunque delle problematiche.
“Il sistema dell’allertamento ha funzionato bene in modo che si potesse sapere con un certo preavviso quali fossero le zone maggiormente critiche, con il codice di allerta rosso. Questo ha permesso ai sindaci di attivarsi e di avvisare i cittadini, limitando i danni soprattutto alle persone. Oltre agli sfollati però, purtroppo, c’è stata una vittima a Monteu da Po” ha dichiarato Gabusi.
