Vengono presentate giovedì 24 aprile alle 21 presso il Sacrario di piazza Italia le gru di carta realizzate nell’ambito dell’iniziativa “Boves – Hiroshima, 1000 gru per la pace”.
Un progetto apertosi negli scorsi mesi con l’obiettivo di rendere testimonianza di pace e ricordo-omaggio a Sadako Sasaki fra le vittime delle conseguenze dell’ordigno nucleare sganciato su Hiroshima il 6 agosto 1945.
Sadako aveva poco più di due anni quanto l’atomica “Little boy” devastò la città del Giappone. La piccola fu tra i sopravvissuti ma, a distanza di pochi anni, iniziò a stare male. Nel 1954 accusò i primi segni di quella che, nel 1955, venne riconosciuta come leucemia (che in Giappone chiamavano “la malattia della bomba atomica”). Ricoverata in ospedale, ricevette la visita di un’amica che le raccontò una leggenda sulla gru, longevo animale sacro in Giappone. Secondo la leggenda se una persona malata crea mille gru di carta, riuscirà a guarire dal suo male. Utilizzando la tecnica dell’origami la piccola iniziò a realizzare centinaia di gru con l’aiuto di parenti, amici e pazienti. La morte la colse il 25 ottobre 1955 senza essere riuscita a completare il suo lavoro.
Sull’esempio di Sadako e dei suoi amici, bambini, scuole, adulti di Boves e comuni limitrofi, si sono impegnati nella realizzazione di origami. Una risposta che è andata oltre le aspettative e che sarà fruibile dal pubblico grazie all’esposizione del 24 aprile. Le opere verranno poi inviate al Museo della Pace di Hiroshima.
In quel luogo si trova una statua della piccola Sadako ai cui piedi è stata installata una targa su cui è scritto: “Questo è il nostro grido, questa è la nostra preghiera: costruire la pace nel mondo”.
La serata proseguirà alle 21.20 al Teatro Borelli con l’intervento di Giorgio Falco, presidente dell’associazione “Sentieri di Pace” e una raccolta fondi a favore dei bambini vittime di guerre.