C’è un cuneese tra gli autori della nuova chiesa succursale di La Loggia dedicata alla vergine Maria con il titolo di Mater Amabilis, inaugurata ieri in via Po angolo vicolo Bormida dal cardinale Roberto Repole, arcivescovo di Torino.
Si tratta dell’architetto cuneese Flavio Bruna che ha diretto il progetto, sviluppato da Isolarchitetti, di Aimaro Oreglia d’Isola. La nuova chiesa ha una capienza di 240 posti a servizio di una porzione di territorio che negli ultimi decenni ha visto un forte incremento di popolazione.
L’obiettivo principale era creare un paesaggio che integrasse e valorizzasse l’area esistente, offrendo alla comunità non solo spazi liturgici, ma anche luoghi pubblici fruibili in ogni momento. La nuova chiesa che sorge dove già c’era una vecchia cappella, ha una pinta semicircolare e volume cilindrico, tagliato da piani inclinati. È coperta da una struttura in legno. È rivestita in pietra di Trani a spacco naturale, che cambia tonalità con la luce del giorno. Ha una parete che si eleva verso l’alto formando una “vela”, in cui sono collocate le campane e una croce bianca illuminata.
All’interno al piano terra c’è un’aula liturgica e un presbiterio rialzato con arredi sacri che si fondono con la struttura, esaltati dalla luce naturale. I poli liturgici, la scultura del Cristo Crocefisso, il fonte battesimale e le vetrate sono state realizzate dall’artista Luisa Valentini, in collaborazione con Anita Blecic e Titti Garelli. All’interno della chiesa trova collocazione un bene prezioso per La Loggia: la statua della Madonna con bambino, denominata Madonna de La Loggia, o della Pace, di Leonardo Bistolfi.
Al piano seminterrato si trova una sala polivalente illuminata da ampie vetrate su un cortile interno.