“Dal punto zero saltiamo al 2033! Il presdiente Cirio ci sta prendendo in giro! Ha cambiato più volte il riferimento alle fonti di finanziamento ex-art. 80, Inail, Partenariato Pubblico Privato e poi di nuovo Inail e continua a prendere in giro il Comune di Cuneo (colpevolmente succube) a distanza di otto anni dall’inizio della proposta del nuovo ospedale unico”.
Non usa mezzi termini Ugo Sturlese, consigliere di minoranza di Cuneo per i Beni Comuni, per lungo tempo primario della medicina d’urgenza del Santa Croce, sulle nuove promesse del presidente Cirio fatte ieri nella visita al Santa Croce. Oltre ai tempi Sturlese da sempre difende l’ospedale lì dove è e contrasta la scelta fatta del Carle a Confreria.
“La destinazione dell’area del Carle è, oltre che assurda per difficoltà di accessibilità e per un dimensionamento eccessivo che determina alti costi (400 milioni) e compromette anche altro suolo in zona tutelata, incontrerà ostacoli insormontabili sia per l’opposizione dei cittadini e dei druppi consigliari Cuneo per i Beni Comuni e Indipendenti, per la mancanza di viabilità di accesso (costosa e a carico del Comune, almeno 150 milioni), che per i vincoli paesaggistici superabili solo con un cambiamento improponibile del Piano Paesaggistico Regionale, per la necessità di acquisire alcune aree da privati. Inoltre tale collocazione provocherebbe danni drammatici per la vita di una vasta area della città che vive quasi in simbiosi con l’ospedale e altri notevoli costi per la demolizione dell’attuale sede”.
E ancora: “La riscoperta tardiva dell’importanza dei servizi territoriali e dell’impegno per ridurre le liste d’attesa che rimangono intasate, malgrado l’impegno degli operatori, non può far dimenticare l’uso propagandistico della promessa di undici nuovi Ospedali più tre complete ristrutturazioni per un totale di 4,5 miliardi. Contro questo indirizzo, lungamente perseguito, occorre una vera rivoluzione culturale e politica. Il primo ospedale d’Italiua va difeso nella sua essenza profonda. Non ce ne facciamo niente di una “nuova scatola” che Cirio ci vuole regalare”.
