Nel Cuneese, sebbene questa terra non avesse un accesso al mare, a dieta includeva non solo pesci di acqua dolce, ma anche di acqua salata. Indubbiamente questo territorio è ricco di acque: i suoi fiumi, come ad esempio lo Stura di Demonte, il Po o il Tanaro, così come i piccoli specchi d’acqua che lungo il loro corso si formavano, ospitavano pesci come trote e alburno, anguille e carpe. Ed erano questi i pesci che, di consueto, venivano consumati in quest’area geografica sostanzialmente fatta di valli montane e di pianure e colline poste ai piedi di esse. Un’area rurale, nella quale tuttavia il pesce
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