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Sabato 1 marzo 2025

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Quando all’Abbazia di Pedona si leggeva l’occitano

Giovedì 6 marzo, a Borgo San Dalmazzo, conferenza del filologo Andrea Giraudo

Borgo San Dalmazzo

La Guida - Quando all’Abbazia di Pedona si leggeva l’occitano

Prosegue  la rassegna di eventi proposti dalle 32 strutture museali ed espositive della rete Maraman delle Valli Maira, Grana e Stura. Il progetto è promosso da tutti i beni culturali della rete, coordinato da Espaci Occitan e sostenuto dalla Regione Piemonte.

Giovedì 6 marzo alle ore 20.45 il Museo dell’Abbazia di Pedona a Borgo S. Dalmazzo, gestito dall’Associazione culturale Pedo Dalmatia, ospita Quando all’Abbazia si leggeva l’occitano (XIV secolo), conferenza del borgarino Andrea Giraudo, ricercatore di Filologia e linguistica romanza e docente presso l’Università di Torino.

Al culmine della sua potenza l’abbazia di Pedona doveva avere, come le fondazioni ecclesiastiche simili, uno scriptorium e una collezione libraria, di cui però non ci è rimasto nulla. Tuttavia nel 1929 Alfonso Maria Riberi, nella sua opera S. Dalmazzo di Pedona e la sua abazia (Borgo San Dalmazzo), affermava di essere in possesso di alcune carte ottenute da Domenico Pirale, a più riprese sindaco di Borgo tra Otto e Novecento, tra le quali si trovava un foglio di pergamena del XIV secolo con testi in occitano, che il canonico identificò come un resto del patrimonio abbaziale.

Nel suo libro Riberi ne diede una trascrizione e una fotografia parziale, ritenendo si trattasse di prediche. Qualche anno dopo, nel 1934, una tesi di laurea discussa a Torino precisò che si trattava invece di un frammento di un testo, la Somme le Roi, che nel tardo Medioevo ebbe una grande fortuna. Da allora della pergamena non si seppe più nulla, ma oggi, grazie alla recente pubblicazione della versione occitana della Somme, è possibile riprendere la questione, cercando di capire come, perché e quando un testo in occitano giunse all’Abbazia di Borgo.

La partecipazione è libera e aperta a tutti.

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