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Martedì 25 febbraio 2025

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Ristori alle imprese della Valle Vermenagna, oggi l’ok in Consiglio regionale

Tra i punti più criticati dalle minoranze: l'esclusione di alcuni Comuni (tra cui Cuneo), le risorse ritenute insufficienti e la scelta delle categorie beneficiarie

Valle Vermenagna

La Guida - Ristori alle imprese della Valle Vermenagna, oggi l’ok in Consiglio regionale

Durante il Consiglio Regionale di questa mattina (martedì 25 febbraio), relativo al bilancio e alla Legge di Stabilità Regionale 2025, è stato approvato all’unanimità il ristoro per le imprese della Valle Vermenagna per un milione di euro, con un sistema di erogazione a pioggia in funzione della distanza dei Comuni dall’imbocco del Tunnel Tenda.
Sebbene si sia riconosciuta la necessità di supportare le attività economiche in un periodo difficile, dalle minoranze sono state osservate diverse criticità in questa proposta. Prima tra tutte la distribuzione del ristoro che escluderebbe numerosi Comuni fortemente colpiti dalle conseguenze di questo ritardo, capoluogo incluso. Le attività produttive di Cuneo infatti non vedranno riconosciuto alcun ristoro indipendentemente dai danni subiti e dalla loro rilevanza all’interno del tessuto economico territoriale.
Un altro punto contestato durante le dichiarazioni di voto è la scelta delle categorie beneficiarie. In particolare è stato criticato il favore accordato ai maestri di sci alpino e snowboard iscritti al Collegio Regionale Maestri di Sci, individuati dalla Giunta regionale, con conseguente esclusione di altre categorie colpite. “Questo approccio riflette una visione ristretta e legata esclusivamente al turismo invernale e all’industria della neve, trascurando il disagio enorme che la chiusura prolungata del Tunnel Tenda ha comportato ai lavoratori pendolari che hanno dovuto fare i salti mortali per poter mantenere i loro impieghi o hanno addirittura dovuto interrompere le loro attività – ha commentato la consigliera regionale Giulia Marro (Avs) -. La montagna non è solo turismo: è una comunità che vive ogni giorno con le difficoltà di un cantiere che non sembra mai finire, e questo non invoglia a viverci né come residente né come turista. Bene che la Regione abbia deciso di destinare le multe derivanti dai ritardi nel cantiere a risorse per il territorio. Chiediamo però che venga riconosciuta la responsabilità politica per questi ritardi. Non si tratta solo di tempi lunghi di lavoro, come nel caso della metropolitana di Torino, ma di una colpa politica che ha portato a un ritardo eccessivo, con gravi ripercussioni sul territorio. La situazione è ancora più critica alla luce delle recenti notizie che confermano che i lavori potrebbero continuare ben oltre la fine di giugno, con pesanti ricadute non solo sulla Valle Vermenagna, ma su tutto il territorio circostante.Sono stati chiesti quindi interventi più mirati e strutturati, non limitati a distribuire ristori in maniera generica, ma in grado di affrontare le difficoltà legate alla gestione del cantiere del Tunnel Tenda e alle sue conseguenze per l’intera economia locale in modo più efficace”.
“I ristori alle attività economiche danneggiate dai ritardi nei cantieri del Tunnel di Tenda sono un principio sacrosanto, ma le risorse stanziate dalla Regione sono del tutto insufficienti e i criteri di assegnazione escludono troppe realtà che stanno subendo le conseguenze di questi interminabili lavori – ha sottolineato il consigliere regionale Mauro Calderoni (Pd Piemonte) -. Si tratta di somme del tutto inadeguate che si traducono in contributi minimi per le imprese beneficiarie, mentre molte altre vengono escluse solo perché non ricadono nei comuni selezionati dalla Regione. È ingenuo pensare che l’impatto economico di questi cantieri si fermi ai confini amministrativi dei comuni individuati dalla giunta Cirio. Oltre al problema dei ristori, però, il tema centrale resta la necessità di un’accelerazione decisa dei lavori e l’individuazione di tempi certi per la loro conclusione. La montagna cuneese e tutta la provincia Granda non possono più aspettare. Si chiede quindi alla Regione un impegno concreto: maggiori risorse, criteri più inclusivi e, soprattutto, un’accelerazione decisa per la conclusione dei cantieri, affinché le imprese e le comunità locali possano finalmente tornare alla normalità”.

 

 

 

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