La Guida - L'informazione quotidiana in Cuneo e provincia

Sabato 22 febbraio 2025

Accedi a LaGuida.it per leggere il giornale completo.

Non hai un accesso? Abbonati facilmente qui.

Mentre ridiamo il volto di fratello al nemico, ritroviamo anche il nostro vero volto

Amate i vostri nemici

Cuneo

La Guida - Mentre ridiamo il volto di fratello al nemico, ritroviamo anche il nostro vero volto

«Amate i vostri nemici».

Con sincerità ammetto che davanti a questa proposta evangelica trovo una certa difficoltà, una reazione negativa, perché mi sembra impossibile.

Innanzitutto perché il nemico mette in crisi me stesso, mi rivela meno buono di quanto credevo di essere, svela tutta la mia vulnerabilità, oltre che piccolezza umana.

Chi mi ha offeso, chi si è preso gioco di me – questo potrebbe essere uno dei pensieri che genera l’inimicizia – è meglio che si mantenga a distanza dalla mia vita. Al massimo, cerco di non vendicarmi, ma non riesco a non consegnarmi ad una reciproca indifferenza.

Non nego di cercare testimonianze di chi è riuscito a vivere quell’amore. Sovente mi sono fermato sul libro Più forti dell’odio che raccoglie alcune meditazioni dei monaci di Thibirine oltre a quel capolavoro che è il testamento spirituale di frère Christian de Chergé. Quella testimonianza, insieme ad altre, è lì ad aiutarmi a vedere che la proposta evangelica è possibile. È offerta per tutti. Ma loro, quale grazia speciale avranno avuto per viverla, o meglio quale lavoro avranno fatto su di sé che io non riesco a compiere?

A livello di pensiero, di ragionamento capisco che l’indifferenza che si genera con il nemico non può dirsi giustizia, che il vivere insieme tra gli uomini non può costruirsi in questo modo. Vivere l’estraneità nei confronti del nemico è forse ancora più avvilente della vendetta. È un modo subdolo e cinico, «raffinato» per dire all’altro: tu per me non esisti più, per vivere non ho bisogno di te. E anche questo è un uccidere.

Gesù non intende mettere in campo un atteggiamento per pochi, o adatto per qualche eroe particolarmente ingenuo o entusiasta. Riconsegna invece la nostra vita a quella giustizia responsabile e liberante che sola è in grado di riscattare i nostri legami da ogni tipo di mortificazione.

«Amate i vostri nemici».

Con quel comandando, il Maestro rivela all’uomo che questa è una sua possibilità e che lui può vincere le tante resistenze ad amare. Il comando è rivelazione di una risorsa: «Ama!», cioè, «Tu puoi amare!», hai la capacità di amare non chi ci attrae per i suoi titoli di amabilità (simpatia, bellezza, intelligenza, attrattività), ma chi ne è totalmente sprovvisto e non solo non ci attrae ma ci respinge.

Il comando evangelico ci invita al coraggio e alla vulnerabilità del perdono.

Porgere l’altra guancia non significa soccombere, ma continuare a ricercare l’altro, fosse awnche il mio nemico, come colui che mi può ridiventare prossimo.

E mentre ridiamo il volto di fratello al nemico, ritroviamo anche il nostro vero volto e la nostra piena dignità umana.

È letteralmente una questione di fede.

Ma pensandoci bene: può esserci altra via d’uscita?

Se il cristianesimo non vuole perdere il suo carattere profetico deve saper dire e testimoniare questo, ben consapevole che questa prospettiva darà fastidio, ma almeno non avrà rinunciato a curare il tesoro inestimabile dei legami buoni tra di noi.

L’essere perfetti come il Padre celeste non è tanto un’impossibile imitatio Dei, ma indica una meta verso cui si è incamminati fino al suo compimento. È un cammino di maturità umana, un tendere a essere come il Padre, la cui perfezione è nell’amore, nella compassione e nella misericordia.

Nessuno può «meritare» questo amore, gratuito per definizione e che, come un fenomeno atmosferico, viene dal cielo investendo tutti senza distinzione.

E poi, come già detto, l’incontro con i testimoni di una speranza che come il Maestro sono riusciti a chiamare amici i nemici, stanno lì ad incoraggiare una «perfezione celeste» possibile anche per i discepoli.

La Guida - testata d’informazione in Cuneo e provincia

Direttore responsabile Ezio Bernardi / Editrice LGEditoriale s.r.l. / Concessionaria per la pubblicità Media L.G. s.r.l.

Sede legale: via Antonio Bono, 5 - 12100 Cuneo / 0171 447111 / info@laguida.it / C.F. e P.IVA: 03505070049
Aut. Tribunale di Cuneo del 31-05-1948 n.12. Iscrizione ROC n. 23765 del 26-08-2013

La Guida percepisce i contributi pubblici all’editoria previsti dalle leggi nazionali e regionali.
La Guida, tramite la Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Privacy Policy Amministrazione trasparente