Mai come in questi mesi è appropriato il titolo della breve rassegna di film organizzati da Apice, l’Associazione per l’incontro delle culture in Europa, con il contributo della Fondazione Crc, in collaborazione col cinema Lanteri di Cuneo. “Quo vadis Europa?” è domanda che si insegue nel dibattito sull’Unione Europea. I tre titoli proposti per questa terza edizione certo non pretendono di dare risposta, semmai vogliono rinnovare la proposta di una strada di dialogo e di conoscenza. Un cammino che passa attraverso la scoperta della cultura di altri paesi declinata nella forma della cinematografia.
La rassegna inizia giovedì 13 febbraio alle 20.45 con un film polacco “Ida” di Pawel Pawlikowski, vincitore del premio Lux 2014, riconoscimento istituito dal Parlamento europeo per le opere che promuovono i valori dell’Unione Europea attraverso il cinema, e dell’Oscar quale miglior film straniero. Ha quattro giorni Anna per conoscere se stessa e il mondo. È una giovane orfana cresciuta in un convento e sul punto di prendere i voti. La superiora la spinge a far visita alla zia Wanda a Varsavia per riflettere sull’autenticità della vocazione. La donna l’accoglie e presto continuamente la provoca, senza cattiveria ben inteso, per metterle davanti un mondo che non conosce. Wanda è disinvolta, disinibita, ma tormentata. Pare quasi che il suo comportamento nasconda ferite interiori difficili da rimarginare. Anna è austera, rigida con se stessa e confrontarsi col proprio passato è per lei doloroso. La zia infatti le rivela che il suo vero nome è Ida e viene da famiglia ebrea vittima del nazismo. Il dramma è anzitutto personale, per molti versi vicino a quello raccontato anni fa da Luis Bunuel in “Viridiana”. Manca, rispetto al regista spagnolo, la forza dissacrante, perché l’intento ora è di scavare nell’animo di Ida e Wanda. Di qui la scelta di uno scarno bianco/nero e del formato dello schermo che restringe il campo su loro due spesso insieme nell’inquadratura quasi un doppio l’una dell’altra. Nei due personaggi femminili si riflette una Polonia divisa in cerca di riconciliazione col passato ferito da antisemitismo e scelte di campo non fondate interiormente. Il versante religioso ha così la sua parte con Anna/Ida sul punto di diventare suora, ma dilaniata dalla scoperta delle sue origini.
I due appuntamenti successivi guardano l’uno a urgenti e drammatici problemi sociali, quali l’immigrazione e l’abitazione, con “Gli indesiderabili” (giovedì 20 febbraio), l’altro a una figura storicamente fondamentale nel cammino della cultura europea “Simone Veil” (giovedì 27 febbraio).
Proiezioni sempre alle 20,45. Ingresso unico ridotto a 5 euro grazie al contributo della Fondazione Crc.