Sono stati tutti assolti con formula piena Pier Luigi Garro, Rosalba Re e Chiara Serra, i tre amministratori della cooperativa Valentina di Caraglio, dall’accusa di truffa che era stata mossa dalla Procura della Repubblica presso il tribunale di Cuneo: aver fatturato all’Asl Cn 1 e al Consorzio socioassistenziale del cuneese più ore di quante effettivamente erogate (ai 12 ospiti della comunità per disabili che opera sul territorio di Caraglio, per un totale di 107.000 euro di ore di assistenza da ripartirsi in 72.000 euro per l’Asl e 34.000 per il Consorzio). I due enti si erano costituiti parti civili in giudizio insieme a un ex socio della cooperativa che aveva querelato Garro e Re per infedeltà patrimoniale, in quanto nell’ottobre 2018 avevano deliberato un mutuo (1.000 euro) a carico del bilancio della cooperativa per la ristrutturazione di una parte dell’edificio dove operava la comunità, senza aver convocato l’assemblea deputata a esprimersi su questo tipo di decisioni. L’immobile tra l’altro non apparteneva più alla cooperativa dal novembre 2016, quando (con un’altra delibera non votata dall’assemblea) la sua proprietà era passata a una società riconducibile al presidente Garro. A seguito di quella cessione, venne stipulato un contratto di affitto che prevedeva la corresponsione mensile di 4.000 euro a carico del bilancio della cooperativa. Per questi due capi di accusa relativi alle deliberazioni del novembre 2016 e dell’ottobre 2018, il collegio dei giudici ha deciso di non doversi procedere a carico di Garro e Re per intervenuta prescrizione (il fatto del 2016) e per tardività della querela (il fatto del 2018). In particolare per quest’ultimo capo d’imputazione i giudici hanno accolto la ricostruzione fornita dall’avvocato Aldo Pellegrino difensore dei tre amministratori, il quale aveva sottolineato nella sua arringa che l’ex socio aveva a disposizione tutte le informazioni necessarie relative a quella delibera già nel 2019, mentre la querela venne presentata solo nel luglio 2020, molto tempo oltre i tre mesi previsti dalla legge. Assoluzione piena per tutti e tre gli amministratori per quanto riguarda il reato di truffa aggravata per le ore fatturate ad Asl e Consorzio. Anche in questo caso il collegio dei giudici ha accolto la ricostruzione della difesa secondo cui non ci fu alcun raggiro dal momento che i bilanci erano regolarmente pubblicati e visionati annualmente dalla commissione di vigilanza sullo svolgimento delle ore lavorate e dei servizi erogati.
