Dopo oltre quarant’anni di attività, la Compagnia Il Melarancio di Cuneo si trasforma, fondendosi con altre due compagnie, per dare vita ad un nuovo Centro di produzione teatrale denominato DispariTeatro.
Partner del Melarancio in questa impresa sono Onda Teatro e Teatro Popolare Europeo. La prima, come il Melarancio, è un’impresa di produzione teatrale per l’infanzia e la gioventù, riconosciuta dal Ministero della Cultura. Il secondo è un soggetto di riferimento nazionale del teatro sociale e di comunità, con finalità culturali, psicosociali e di benessere.
Dalla fusione di questi tre soggetti nasce, con la forma giuridica di una cooperativa sociale, il più grande soggetto privato a funzione pubblica di produzione teatrale in Piemonte. Esso gestirà tre sale teatrali – due a Cuneo e una a Torino; impiegherà 55 lavoratori, di cui 27 soci; genererà più di 6.000 giornate di lavoro; rappresenterà 150 recite di suoi spettacoli; ospiterà 90 spettacoli di compagnie italiane e straniere e svilupperà un volume di affari di oltre 1,5 milioni di euro.
La sede centrale di DispariTeatro sarà a Cuneo, dislocata tra la storica Casetta Toselli e la ex chiesa di Santa Chiara, che rinasce come hub culturale e teatro con due sale per un totale di 400 posti. La seconda sede operativa sarà lo Spazio BAC di Torino, sala di prossimità del distretto Barolo, luogo di innovazione sociale e civica, di formazione e di educazione.
“DispariTeatro – spiegano i promotori – nasce dall’esigenza di rispondere alle sfide di un mondo in costante evoluzione, che richiede nuove forme di comunicazione, educazione, socialità e cultura. L’unione delle forze delle tre compagnie risponde all’esigenza di aprire spazi di innovazione artistica e culturale, per dare vita a un teatro potente, necessario, sostenibile e capace di parlare alle nuove generazioni. DispariTeatro vuole portare il teatro per ragazzi ed il teatro sociale e di comunità verso il futuro. Il rafforzamento d’impresa generato dalla fusione favorirà inoltre l’integrazione dei più giovani nel panorama professionale, consolidando la trama intergenerazionale, intersettoriale e multiprofessionale”.