Un anno complicato, difficile da decifrare e nel segno dell’attesa che qualcosa (di davvero importante) si sblocchi: le previsioni degli industriali cuneesi per il primo trimestre 2025 vedono ricorrente il segno meno, indice di un andamento pesante. La panoramica, da Bruxelles a Torino e anche per il nostro territorio, è stata presentata nella mattinata di oggi (lunedì 13 gennaio) in Confindustria Cuneo, in collegamento anche con il referente dell’organizzazione provinciale presso le istituzioni comunitarie e con Confindustria Piemonte e Torino.
“Alcuni dati non ci lasciano molto tranquilli – secondo il direttore generale Giuliana Cirio -, la manifattura su nostro territorio ha qualche scricchiolio. Pesa anche da noi la situazione internazionale ancora di guerra e scenari geopolitici in movimento; in Italia, il governo indica una linea prudente per il 2025, con una legge di bilancio più timida di quanto avremmo voluto su politiche industriali. A livello locale, la situazione istituzionale è solida e c’è una grande voglia di fare, attraverso la cabina di regia per questo territorio. Noi vogliamo esser ottimisti, c’è tanta voglia di reagire”.
Bisogno di ottimismo confermato dal presidente Mariano Costamagna, che rimarca l’importanza di “trasmettere i valori fondanti di chi fa impresa nel cuneese e continuare a guardare avanti con ottica positiva”, e anche “gli associati sentiti dicono che gli investimenti sono fondamentali per produttività e siamo sulla strada giusta, con voglia di continuare a investire (il 75% delle risposte alla nostra analisi è in questa direzione) e creare valore, nonostante il contesto incerto”.
“Il 2025 era atteso come anno del rilancio e della crescita – ha detto Elena Angaramo, responsabile del centro studi dell’organizzazione -, poi le previsioni sono state riviste al ribasso, con un importante raffreddamento del clima di fiducia, in un quadro di generale incertezza”.