Tra gli itinerari di arte sacra nel paesaggio del Piemonte e Valle d’Aosta accessibili attraverso la app “Chiese a porte aperte” quello delle colline torinesi e del Monferrato consente di esplorare un territorio da scoprire, nei borghi di Calamandrana, Cavagnolo, Montiglio Monferrato e Pecetto.
Il percorso inizia a Pecetto Torinese dove è possibile visitare la chiesa di San Sebastiano, la cui edificazione romanica è stata sostituita da quella di metà Quattrocento che è possibile ammirare oggi. Gli affreschi ricoprono molta parte della superficie muraria e si legano a diverse campagne decorative.
L’itineraio prosegue a Cavagnolo, nell’abbazia di Santa Fede, uno dei più celebri esempi di architettura romanica dell’intera area prealpina e padana. L’abbazia rappresenta l’unico lacerto rimasto intatto di un più ampio complesso monastico e fu edificata verso la metà del XII secolo per volontà dei monaci benedettini di Saint-Foy-de-Coques. Esempio straordinario di officina scultorea transalpina, presenta una maestosa facciata dove spicca il portale con una ricchissima lunetta.
Il sito, inserito in un contesto paesaggistico, è meta di visite e di devozione. Da qui si lasciano le colline torinesi per entrare nell’astigiano, a Montiglio Monferrato, dove merita la visita la chiesa di San Lorenzo, una delle più antiche pievi della Diocesi di Vercelli. Di antichissima costruzione (X secolo circa), sorge sulla sommità di una collina da cui domina un paesaggio agreste. L’edificio nel tempo ha subito molte modifiche che non ne hanno però compromesso l’impronta romanica originaria.
Infine si attraversano le colline del monferrato astigiano e si arriva nel borgo antico di Calamandrana è possibile visitare la chiesa di San Sebastiano, recentemente oggetto di restauro. In valle San Giovanni, frazione di Calamandrana, sulla cima di una bassa collina è visitabile la cappella romanica dedicata a San Giovanni alle Conche. L’edificio è ricco di vicende storiche soprattutto di epoca medioevale e il suo aspetto è cambiato nel corso dei secoli. In stile romanico è rimasta solo l’abside, a cui si sono aggiunte altre due absidi, una in stile neogotico e un’altra, molto più alta, tardobarocca. All’interno le pareti risultano decorate da affreschi ottocenteschi di fattura popolare.