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Sabato 4 gennaio 2025

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A 81 anni dal secondo Eccidio di Boves

Dal 31 dicembre 1943 al 3 gennaio 1944 con 59 vittime e centinaia di case date alle fiamme

Boves

La Guida - A 81 anni dal secondo Eccidio di Boves

Quattro giornate che sconvolsero il paese ancora messo in ginocchio dai tragici eventi del 19 settembre.

I giorni dal 31 dicembre 1943 al 3 gennaio 1944 sono conosciuti come quelli del secondo Eccidio di Boves. Scene di morte e distruzione che colpirono in particolar modo le frazioni Madonna dei Boschi, Rivoira, Castellar, San Giacomo e Rosbella. Un attacco, quello tedesco, volto a debellare la resistenza dei partigiani della banda Vian e concretizzatosi nelle prime ore di quel venerdì 31 dicembre. Una colonna di mezzi tedeschi con circa 800 soldati tentò di raggiungere San Giacomo ma venne bloccata dai partigiani. Caddero sei partigiani e tredici civili. Nei giorni successivi continuarono gli attacchi condotti anche con gli aerei fino al 3 gennaio 1944, quando i tedeschi incendiarono case, fienili, pagliai e si accanirono anche contro il bestiame.

Alla fine si contarono 59 vittime fra civili e partigiani con centinaia di case date alle fiamme. A memoria di quelle giornate, la canzone “Non ti ricordi il 31 dicembre” (Macario – Maccario) scritta sulle note di “Addio padre e madre addio” e cantata da un coro di donne bovesane.

Fra i caduti, anche i borgarini Giovanni e Spartaco Barale, rispettivamente padre e figlio uccisi e poi dati alle fiamme il 1 gennaio 1944. I due partigiani sono stati ricordati con una cerimonia ufficiale nella giornata di martedì 31 dicembre presso il cimitero di Borgo San Dalmazzo.

A loro venne anche dedicato un circolo, fondato nell’autunno 1973, dalla sinistra bovesana con l’obiettivo di promuovere dibattiti, tavole rotonde e proiezioni di film. Era il periodo immediatamente successivo al colpo di stato in Cile (11 settembre 1973). Una proposta culturale che acuì la contrapposizione con la giunta DC dell’epoca. 

 

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