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Giovedì 26 dicembre 2024

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Hans Clemer, dalle lontane Fiandre alle nobili terre del marchesato

La storia del noto pittore e le sue vicende in terra italiana nella parabola del successo politico del marchese e poi della marchesa, con l’arte come strumento di affermazione

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Benché fosse originario delle Fiandre e avesse un nome tipico del mondo germanico, è a Saluzzo e al resto dei territori del marchesato che il pittore gotico Hans Clemer ha legato il proprio nome in maniera indissolubile a cavallo tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento. Alla mano dell’artista, che gli storici dell’arte hanno identificato con il “Maestro d’Elva”, appartengono sia la pala della Madonna della Misericordia sia gli affreschi che raffigurano le dodici fatiche di Ercole, entrambi conservati in Casa Cavassa.

Sempre ad Hans Clemer, inoltre, sono riconducibili anche la Madonna col Bambino e il ciclo dedicato alle storie di re David in casa Dalla Chiesa. Nella chiesa di Sant’Agostino, inoltre, il pittore fiammingo ha realizzato un affresco che ritrae la deposizione di Gesù dalla croce, mentre nel duomo saluzzese ha dipinto un polittico dedicato alle figure dei santi. Se poi si allarga lo sguardo al circondario saluzzese, tracce del passaggio di Hans Clemer si possono ammirare anche a Revello, Costigliole Saluzzo, Villafalletto, Centallo, Celle di Macra e Bernezzo.

Come è giunto in questa zona? Alla fine del Quattrocento il marchesato di Saluzzo era uno Stato particolarmente influente nelle vicende europee, anche per la sua natura di stato-cuscinetto tra la Francia e le signorie italiane, e il marchese 52enne Ludovico II di Saluzzo aveva ottenuto come sposa in seconde nozze la nobile Margherita de Foix-Candale, pronipote del re francese Carlo VI di Valois e nipote della principessa Caterina. Il contratto di matrimonio venne stipulato a dicembre 1492 e la nuova marchesa giunse a Saluzzo poco dopo.

Con ogni probabilità, al seguito c’era anche il pittore “mestre Ans”, cugino di Josse Lieferinxe. Il nome compare sia in un documento conservato ad Aix en Provence, sia in un libro contabile ritrovato a Saluzzo nel 1985, a testimonianza di una buona notorietà. Per una fortunata congiuntura di eventi, dopo l’arrivo in città il marchesato conosce un periodo di grande fioritura politica: nel 1501 Ludovico viene nominato governatore di Asti, e nel 1503 diviene addirittura viceré di Napoli.

La carriera artistica di Hans Clemer è assicurata: il marchese ha bisogno di dimostrare al mondo la grandezza dello stato saluzzese e incarica il pittore di realizzare varie opere nella sua capitale.
Alla morte di Ludovico, nel 1504, la giovane marchesa viene nominata reggente, in attesa che suo figlio Michele Antonio raggiunga la maggiore età: le fonti la descrivono come una figura decisa e volitiva, che avrebbe continuato a tirare le fila della politica saluzzese fino alla morte, dal momento che il figlio si sarebbe dimostrato alquanto disinteressato ad affari di governo.

Nel bene e nel male, le sorti di Hans Clemer sono legate a quelle di Margherita: dopo un periodo di incontrastata popolarità, la marchesa finì per suscitare l’ostilità della popolazione per la scelta di sostenere apertamente la causa francese nelle contese con la Spagna di Carlo V, anziché curare gli interessi di Saluzzo. Anche l’arte di Clemer finì relegata per vari secoli nel dimenticatoio, ed è stata riscoperta solo in epoca recente.

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