La storia di Ettore, Etti per tutti, l’hanno conosciuta in tanti e tanti sono stati vicini alla famiglia in tutti questi anni. Da quando Etti riposa nel cimitero di Madonna delle Grazie una bella abitudine partita dalla mamma e dal papà poi seguita da amici e conoscenti è stata quella di abbellire per Natale alcuni degli abeti del cimitero. Un modo per sentirsi vicini al piccolo Etti e fare sì che la festa della famiglia per eccellenza, appunto il Natale la nascita di Gesù Bambino, sia un momento non solo nostalgico per chi ha perso un figlio o un fratellino, ma sia un momento di affetto e di vicinanza ancora più forte.
Ora dopo aver addobbato il cimitero, alla vigilia di Natale, la famiglia di Etti ha trovato tutto disallestito e finito in un sacco nero. Lo sconforto ma anche la rabbia e la delusione per una scelta che scoprono poi è del Comune di Cuneo. Una scelta dettata dal “decoro” di un luogo come il cimitero. Lo stesso Comune che in quel cimitero da tempo non ha risolto il problema dei nuovi loculi, con un cantiere in sospeso da almeno sei anni nonostante le richieste della frazione e un ascensore fuori uso da almeno dieci. In quel caso il decoro non conta…
Ecco cosa ha scritto la famiglia di Etti sulla vicenda
Da quando il nostro bimbo di 2 anni è volato via, il Natale ha assunto un sapore diverso.
Il primo senza di lui soprattutto fu incredibilmente difficile, quel Dicembre del 2021 supportati dalla famiglia e tanti amici, decidemmo che avremmo provato a creare un pochino di magia anche li, dove Ettore riposa adesso.
Andammo fisicamente dal nostro Don e poi in comune a raccontare il progetto, nessuno ci vide criticità, così iniziammo con le lacrime in tasca e un sacco di speranza nel cuore ad addobbare il cimitero.
Ne nacque un piccolo capolavoro e lo so non perchè lo penso, ma perché dal giorno successivo gli alberi e le tombe vestite a festa si moltiplicarono, uscirono anche degli articoli di giornale su questo esercizio di positività che tentavamo di fare al cimitero di Madonna delle Grazie, le persone arrivavano da ogni dove con decorazioni che poggiavano dai loro cari o sugli alberi.
Tanti genitori, figli, nipoti, amici di chi purtroppo ormai passa le sue giornate li, ci ringraziò per avere iniziato questa bella tradizione. A tutti noi che abbiamo dei posti vuoti al tavolo di Natale sembrava di aver accorciato un pochino le distanze.
Sono quattro Natali che ripetiamo quest’esperienza, è un lavoro enorme prepararlo e smontarlo ancora di piu. In tutto questo tempo non è mai sparita neanche una pallina, nessuno ha mai rovinato nulla e questo da l’idea di quanto sia ben accolto e apprezzato il gesto. Respirare tra quelle pareti fredde un po di spirito natalizio vero, scalda il cuore.
Finchè non arriviamo a stamattina, alla vigilia di Natale 2024 a quando come ogni giorno, papà e nonni di Ettore cominciano la loro giornata andando a salutarlo e scoprono che il Natale al cimitero è sparito… non solo quello di Etti, quello di tutti, non c’è piu una pallina, una decorazione, un fiocco… c’è un sacco nero enorme chiuso con lo schotch, poggiato in un angolo.
Il cuore sale in gola, la rabbia esplode nel petto, le lacrime spingono ma non le facciamo uscire, parte un giro di telefonate che ci porta a scoprire che questa splendida idea è stata partorita da un funzionario del comune, c’è un’istituzione dietro, non un burbero Signor Scrooge qualunque.
E’ curioso notare come non ci sia personale per mantenere l’area verde ad esempio, ma qualcuno sia stato pagato ieri pomeriggio per smontare il Natale.
Ci dispiace, tanto…ci dispiace entrare al cimitero è non trovare più traccia di quel lavoro che tutti insieme facciamo ogni anno, ci dispiace perché una comunità che con educazione e garbo addobba un luogo pubblico (e poi provvede a rimettere tutto a posto) nella speranza di portare a casa un sorriso e un pò di calore da un luogo che per sua natura trasmette altro, secondo noi è il vero senso del Natale, ma evidentemente certi messaggi, che colpiscono anche i bambini non arrivano a cuori che dovrebbero essere ben piu strutturati.
Buon Natale a tutti, anche a chi non ne ha capito il senso.
La Famiglia di Ettore