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Mercoledì 25 giugno 2025

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Pazienti oncologici abbandonati dal sistema sanitario, Lilt e Acli scrivono a Riboldi

Chiedono che venga al più presto previsto un percorso prenotativo prioritario e dedicato per i pazienti oncologici

Cuneo

La Guida - Pazienti oncologici abbandonati dal sistema sanitario, Lilt e Acli scrivono a Riboldi

Scrivono all’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Federico Riboldi, la Lilt e le Acli di Cuneo per chiedere spiegazioni sulle visiste ai pazienti oncologici. Enrico Collità, presidente Lilt di Cuneo e Elio Lingua, presidente delle Acli provinciali lamentano che si sono moltiplicate le segnalazioni da parte di cittadini che, dopo aver affrontato un percorso oncologico, vengono abbandonati dal sistema saniario e si trovano in difficoltà nel prenotare esami di controllo (follow-up), essenziali per monitorare la propria condizione clinica. Per cui si chiede che venga al più presto previsto un percorso prenotativo prioritario e dedicato per i pazienti oncologici.

Scrivono Lilt e Acli

Gent.mo Assessore,
grazie alla presenza capillare della nostra associazione ACLI a livello provinciale, in tutti i Comuni della provincia Granda, con Circoli e servizi, veniamo spesso a conoscenza di problematiche e difficoltà quotidiane che vivono i nostri soci, con conseguenze pesanti sulla loro qualità di vita.
Tra queste, negli ultimi tempi, si sono moltiplicate le segnalazioni da parte di cittadini che, dopo aver affrontato un percorso oncologico, si trovano oggi in difficoltà nel prenotare esami di controllo (follow-up), essenziali per monitorare la propria condizione clinica.

Data la convenzione attiva a livello nazionale tra ACLI e LILT e visti i rapporti di collaborazione instaurati a livello provinciale tra le ACLI e la sezione cuneese della LILT, abbiamo condiviso la problematica con la dirigenza della LILT cuneese, in modo da avere da loro, che sono più competenti in materia, le giuste indicazioni in merito e, insieme, abbiamo elaborato questo appello che le rivolgiamo, fiduciosi in un Suo intervento urgente.

La questione riguarda in particolare coloro che, pur avendo concluso le cure attive, sono in sorveglianza attiva per valutarne la risposta ed eventuali tossicità. Fino a poco tempo fa, prima del covid, agli operatori sanitari dell’Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle – sede dell’oncologia HUB di riferimento regionale – era consentita la prenotazione diretta degli esami necessari presso la medesima struttura.
Oggi, invece, i pazienti devono essere reindirizzati verso il CUP regionale, che, pur rispondendo a una logica di centralizzazione, si rivela spesso inadeguato nel gestire la complessità e l’urgenza dei bisogni dei malati oncologici.

Non è raro che i pazienti si trovino costretti a prenotare indagini presso sedi diverse e distanti tra loro, anche al di fuori della provincia, con appuntamenti distribuiti su tempi non coerenti con le esigenze cliniche.
Il disagio si acuisce nel caso di ecografie multiple, per le quali non viene garantita né la vicinanza territoriale né la necessaria rapidità di esecuzione.

Siamo consapevoli che l’Azienda HUB stia continuando a profondere il massimo sforzo per garantire la qualità del percorso in fase attiva di terapia, ma rileviamo una crescente difficoltà sistemica nella gestione del follow-up, che pare derivare da una non ottimale sinergia tra l’organizzazione regionale (CUP) e le strutture sanitarie locali (ASL).
Una maggiore interoperabilità tra i sistemi informatici (ad es. PACS) favorirebbe un accesso condiviso e integrato alle immagini diagnostiche da parte dei clinici delle diverse strutture del territorio, rendendo possibile un confronto immediato tra gli esami, evitando inutili duplicazioni e alleggerendo la pressione su singole apparecchiature sovraccariche, mentre altre restano sottoutilizzate.

In tutto questo, occorre ricordare che il paziente oncologico vive già una condizione di forte stress e fragilità psicologica, aggravata ulteriormente dalla percezione di un sistema che, dopo le cure, tende a disperdere e frammentare l’assistenza.

Per questo chiediamo che venga al più presto previsto un percorso prenotativo prioritario e dedicato per i pazienti oncologici, possibilmente restituendo alle strutture che hanno in carico il malato (ad es. al CAS, anche tramite un filo diretto con il CUP) la possibilità di prenotare direttamente gli accertamenti necessari, nell’ottica di garantire continuità assistenziale e prossimità territoriale.

Certi che vorrà considerare con attenzione questo appello, Le porgiamo i nostri più cordiali saluti.

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