
Fig. 1 – Cane apotropaico; Scultura in pietra; Anonimo; Fine XV secolo; Chiesa di San Pietro in Vincoli; Pontechianale (Borgata Chiesa).
Nel contesto delle nostre campagne e delle nostre montagne, il cane è sempre stato molto più di un semplice animale. Esso era infatti considerato essenziale sia per proteggere l’uomo, sia per aiutarlo nel suo lavoro. Nelle cascine infatti i cani, instancabili e sempre pronti a intervenire, non solo proteggevano le case, ma anche supportavano il lavoro dei contadini nel controllo del bestiame. In montagna poi, oltre a svolgere gli stessi ruoli, non mancavano di “tenere compagnia” a coloro che vivevano nelle terre alte, accompagnandoli lungo i sentieri e difendendo le greggi dai predatori. Una prossimità, quella tra l’uomo e il cane in questi territori, che vedeva il secondo,
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