Il Santuario di Sant’Anna di Vinadio, con i suoi 2035 metri di altitudine, è considerato il più elevato d’Europa. In questo luogo, posto al confine con la Francia, esisteva già nel Medioevo un ospizio per i viandanti, forse curato da un eremita, che poi avrà il nome di “randiere”. Già nel 1307 abbiamo notizia di una cappella chiamata “Santa Maria di Brasca”, ma già alla metà del Quattrocento la chiesetta sarà dedicata a Sant’Anna. L’accorrere di numerosi fedeli e la devozione della dinastia sabauda portarono alla costruzione di una nuova grande chiesa nel 1680, poi in parte rimaneggiata per riparare i danni provocati da incendi, guerre e intemperie. I locali di accoglienza e il grande porticato che circonda la chiesa sono opere del XIX secolo. La chiesa ha un interno a tre navate, con volte costruite nel 1870 in sostituzione del tetto a capriate lignee. Caratteristico è il pavimento fortemente inclinato, dovuto alla presenza della roccia sottostante. Il presbiterio è chiuso da una possente cancellata su cui spicca lo stemma di Vinadio.
La grande statua di Sant’Anna
I due poli principali della devozione sono la grande statua di Sant’Anna con Maria posta sul fronte del presbiterio, circondata da un elegante baldacchino, e il braccio reliquiario in argento.
Realizzato da un argentiere piemontese nel XVIII secolo, il braccio presenta una ricercata decorazione a cesello; la base è stata aggiunta nel 1939 ed è un dono del Canonico Riberi.
La Tela Seicentesca
Alle spalle dell’altar maggiore campeggia la tela raffigurante Sant’Anna e Maria con Gesù Bambino; il gruppo è circondato da medaglioni con scene della vita della santa, secondo il gusto tipico del XVII secolo. Come racconta l’iscrizione nel registro inferiore, l’opera fu realizzata dal pittore romano Michelangelo Cerruto nel 1686, dunque pochissimi anni dopo la costruzione della nuova chiesa. E’ interessante notare che il piccolo Gesù tiene in mano un grappolo d’uva che fa chiaramente riferimento allo stemma del comune di Vinadio.
Gli Ex Voto
Le pareti del santuario sono quasi del tutto ricoperte da ex voto di ieri e di oggi, che testimoniano il perpetuarsi della devozione verso Sant’Anna nella richiesta di guarigioni o nel ringraziamento per un pericolo scampato o per una nuova nascita.