Cappella di San Salvatore
È situata lungo la strada provinciale della Valle Maira. L’edificio in pietra presenta una piccola abside semicircolare; la facciata culmina in un campanile a vela e il portico d’ingresso è retto da una coppia di colonne. La storiografia locale situa la fondazione della cappella di San Salvatore da parte della Prevostura di Oulx tra il 1120 ed il 1148, periodo nel quale si possono situare gli affreschi romanici con storie dell’Antico e del Nuovo Testamento presenti sulle pareti laterali interne della navata, in prossimità dell’abside. Un’ulteriore campagna di decorazione pittorica è quella che vide, intorno alla metà del XV secolo, la realizzazione, nella zona absidale, del ciclo dedicato ai dodici Apostoli, con Cristo in mandorla e quattro Evangelisti nella calotta, secondo lo stile che rimandano all’attività del Maestro del Laietto, attivo in Valle di Susa, a rammentare ancora una volta i legami con la Prevostura di San Lorenzo a Oulx.
Cappella di San Pietro
Situata sull’antica mulattiera che conduce da Villar di Macra alla borgata Camoglieres, in posizione strategica su di un piccolo promontorio roccioso. Meta ideale per una breve passeggiata o tappa del “Sentiero dei ciclamini”, la cappella saprà incantare con la sua Danza Macabra. All’esterno della costruzione, risalente al XIII secolo, spiccano quattro guglie e un piccolo campanile a vela. Il portico era luogo di sosta e riparo per i pellegrini e i viandanti. La sua particolare struttura permetteva, tramite una sbarra, di controllare l’ingresso in paese di carovane e forestieri, specialmente in caso di pestilenze. Al suo interno, l’aula quadrata presenta un’eccezionale ricchezza di affreschi. Le vele della volta di purissime linee gotiche, sono occupate dai padri della Chiesa. Sulla parete orientale si trovano rappresentate la Natività, l’adorazione dei Magi e la circoncisione, mentre sulla parete opposta si possono ammirare le storie di San Martino. Ai lati del portale è affrescata l’Annunciazione. La cosa che più colpisce è la decorazione del registro inferiore che corre lungo le pareti. Qui un ignoto pittore tardo-quattrocentesco, raffigurò una danza macabra. Si tratta di un dialogo fra i vivi e i morti rappresentati da scheletri danzanti che trascinano i vivi appartenenti alle diverse categorie sociali: sovrani, papi e prelati, mercanti, cavalieri. Ad ogni situazione corrisponde un breve dialogo tra il personaggio e lo scheletro in occitano antico. Una rarità che vale la passeggiata.