Una folta gremita composta da amministratori, professionisti, cittadini e studenti, si è radunata questa mattina, 25 ottobre, di fronte a Casa Chiapello in via Roma 60, per la scopertura della nuova targa in ricordo di Roberto Albanese, architetto e storico dell’urbanistica morto nel luglio 2020 in un incidente stradale.
“Il lavoro di Albanese è un’eredità preziosa per l’intera comunità e per questo oggi siamo qui a omaggiarlo – ha detto la sindaca Patrizia Manassero ricordando Albanese camminare in via Roma sempre con il naso all’insù -. Ci ha lasciato un patrimonio di ricerca davvero ricco, un lavoro che stratifica la storia della città di Cuneo molto in profondità, uno studio utile per la comunità ma altrettanto importante perchè lascia un segno per il futuro”.
Ha invece ricordato Albanese come membro fondamentale della “squadra” di via Roma il vicesindaco Luca Serale, una squadra che poi è diventata una famiglia “contribuendo a restituire tanta bellezza alla nostra città. Il percorso per trasformare via Roma (di cui quest’anno ricorre il decennale dalla pedonalizzazione) è stato aspro e difficile, ma la compagnia è stata ottima. Albanese ha dato tanto alla città e oggi vogliamo omaggiarlo con questo tributo proprio qui nel centro storico, la sua seconda casa”.
Sul leggio, che è stato realizzato con il contributo della Fondazione Crc nell’ambito del programma “Donare” e progettato in collaborazione con gli studenti del liceo artistico Ego Bianchi, si legge la dedica all’architetto cuneese: “Questo edificio rappresenta una sosta fondamentale all’interno del percorso turistico-culturale di via Roma, sebbene non trovi ubicazione fisica alle porte del centro storico, questa tappa concretizza l’incipit necessario, fondamentale e imprescindibile ai lavori che hanno restituito alla città la via Maestra”.
A causa delle condizioni meteo, la cerimonia è proseguita nel Salone d’Onore di Palazzo Municipale affollato, oltre che dalle numerose autorità intervenute, anche da alcune classi delle scuole cuneesi con cui aveva collaborato, il Liceo Artistico, il Liceo Classico-Scientifico, l’Istituto dei Geometri, la scuola media Soleri e una rappresentanza della scuola media di Cervasca.
“La riqualificazione di via Roma – ha ricordato l’ex Sindaco e consigliere di Fondazione CRC Federico Borgna – è stata un’operazione più culturale che architettonica, perché ha permesso di ricostruire la storia della nostra città. Roberto, sotto questo aspetto, è stato un elemento fondamentale.”
A chiudere la carrellata di ricordi è stata la sorella di Roberto, Marinella: “La cosa che più mi ha colpito è stato lo spirito di collaborazione che si era instaurato nel gruppo di lavoro a cui Roberto partecipava. Era qualcosa di molto più ampio della semplice volontà di collaborare… era quasi fratellanza… e non è affatto scontato. La targa posizionata oggi è espressione e testimonianza non solo del lavoro di Roberto, ma di tutti quelli che con lui hanno lavorato. Cuneo è bella non solo per i palazzi, ma per le persone che la abitano e la vivono”
Durante la giornata sono intervenuti anche l’ex assessore di Chiusa Pesio Armando Erbì, il Presidente dell’Ordine degli Architetti Fabrizio Rocchia, Don Gian Michele Gazzola, direttore della Biblioteca del Seminario di Cuneo, l’Ing. Massimiliano Galli e l’architetto Barbara Bersia, del Settore Urbanistica del Comune di Cuneo, e Laura Marino, Direttrice del Museo Diocesano di Cuneo.
Nato proprio a Casa Chiapello, nel cuore del centro storico, Roberto Albanese aveva dedicato gran parte dei suoi studi a recuperare la storia architettonica e urbanistica di Cuneo e del suo territorio. Dopo numerosi saggi e significative collaborazioni, Albanese aveva iniziato a pubblicare i volumi di un progetto unitario sulla città, in cui collegava le strutture urbane ed abitative alle vicende delle famiglie storiche che avevano abitato e modellato case e palazzi. Così nel 2018 aveva dato alle stampe, con l’editrice Primalpe, il poderoso tomo “I Palazzi di via Roma raccontano”, primo di una trilogia. L’incidente stradale lo aveva colto mentre stava per mettere insieme il secondo sulle strutture architettoniche di via Roma, cogliendone l’identità attraverso la storia delle famiglie che hanno realizzato e vissuto in esse. Il terzo passo avrebbe esteso lo sguardo sulle dimore del resto del centro storico. Il prezioso archivio di scritti, disegni e relazioni è stato affidato dalla famiglia alla Fondazione Crc, con l’impegno morale di completare, per quanto possibile, il progetto di Roberto a favore della storia e dell’identità culturale della città.