
(from left) President of Brazil Lula da Silva, General Secretary of the Chinese Communist Party Xi Jinping, President of South Africa Cyril Ramaphosa, Prime Minister of India Narendra Modi and Foreign Minister of Russia Sergey Lavrov, in a family photograph during the BRICS Leaders Retreat Meeting, at Johannesburg, in South Africa on August 22, 2023. Prime Minister’s Office, GODL-India , via Wikimedia Commons
Anche il 2024, anno di grandi appuntamenti elettorali per metà della popolazione mondiale, si avvia al termine, con un’ultima incertezza per le elezioni americane nel prossimo novembre.
È un anno che, senza troppi dubbi, non finirà con accordi di pace nelle due guerre che bruciano ai nostri confini, in Ucraina e in Medio Oriente, ma continuerà la strada dei grandi cambiamenti geopolitici in corso i quali, in modo sempre più percettibile almeno dal 2010, stanno creando fratture e contrapposizioni fra un Occidente in perdita di influenza e peso politico e nuove potenze e alleanze emergenti sulla scena internazionale.
È soprattutto
Per leggere questo contenuto devi essere abbonato all’edizione digitale de La Guida.
Abbonati qui