Sabato 19 ottobre torna la rassegna di incontri “Resistenze di oggi – Informare per resistere” con il Centro culturale Don Aldo Benevelli dell’Associazione Partigiana Ignazio Vian di Cuneo sul tema “I crimini contro la persona umana: caporalato, mafie, guerre”.
Il primo appuntamento è alle 21 presso lo Spazio Incontri della Fondazione Crc di via Roma 15 su “Caporalato e nuove schiavitù” con Yvan Sagnet, fondatore e presidente di No Cap, l’associazione internazionale nata nel 2011 come movimento per contrastare il caporalato in agricoltura e per favorire la diffusione del rispetto dei diritti umani, sociali e dell’ambiente. Nato in Camerun, Yvan Sagnet è arrivato in Italia con un visto per studio nel 2007. Ha conseguito la laurea in Ingegneria delle Telecomunicazioni nel 2013 al Politecnico di Torino. Ha guidato il primo sciopero dei braccianti stranieri in Italia durato circa un mese nell’estate del 2011 nelle campagne di Nardò in provincia di Lecce, che ha contribuito all’introduzione nell’ordinamento giuridico italiano del reato di caporalato. Sagnet parla del caso della morte di Satnam Singh, il bracciante dell’Agro Pontino deceduto perché buttato sul ciglio della sua abitazione da un “padrone” italiano insieme al braccio che gli era stato amputato da un macchinario agricolo ma in generale del caporalato e delle nuove schiavitù. “Gli invisibili che diventano visibili solo dopo la morte. Un mercato delle braccia che non è solo nel sud d’Italia e non è solo in agricoltura – dice Sagnet – ma anche in altri settori. Una piaga che affligge l’Europa intera”.
A Yvan Sagnet sarà consegnato il Riconoscimento don Aldo Benevelli 2024 “ per aver condiviso, amato, sostenuto il sogno di oppressi e sfruttati”.