“Entro fine anno i dipendenti attualmente in forza all’Unione Montana dei Comuni del Monviso torneranno ai loro Comuni di apparenza e questo segnerà la fine dell’Unione, perlomeno così com’è attualmente strutturata, con Comuni che danno senza prendere ed altri che prendono senza dare”.
Non usa mezzi termini il neo eletto presidente del Bim e vicesindaco di Paesana Marco Margaria, nel dipingere lo stato attuale delle cose in seno all’Ente sovraccomunale di via Santa Croce: sarà tutto finito. Da almeno tre anni a questa parte una profonda modifica dell’Unione giace sulla sua scrivania.
“Qualcuno – continua Margaria – non ha percepito appieno il nostro campanello d’allarme. Così oggi ci ritroviamo in una situazione di non ritorno, senza alternative allo sciogliere questa Unione e a ricrearne un’altra con uno statuto profondamente diversa. Coesa e compatta al cui interno tutti remano nella stessa direzione e non sempre e soltanto per il proprio orticello di casa. Lavorare in questo senso per cercare e trovare condizioni condivisibili: questo è quello che ci attende nelle prossime settimane”.
“Significa – continua Margaria – soprattutto modificare lo Statuto, che non ha dato quello che ci si aspettava. Il futuro sarà camminare – insieme con chi vuole – verso il ricorso ai servizi convenzionati, pagati in anticipo. Nei miei pensieri, nei pensieri dell’amministrazione comunale di Paesana, c’è un’Unione di Comuni finalizzata al confronto, una sorta di agenzia sviluppo. Da tempo si rincorrono voci di un’Unione al cui interno accanto a Paesana siederanno Barge e Bagnolo. Non solo Paesana, bensì tutti quelli che ci staranno, ritrovandosi in questo progetto, ma sempre nel nome di una continuità territoriale. Sennò liberi tutti ed ognuno per la propria strada, con tutti i rischi che questo comporterebbe”.
